Cybersecurity: l’Italia è a rischio di subire attacchi

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Trend Micro presenta l’ultima edizione del Cyber Risk Index

Le aziende italiane sono considerate a rischio di subire un attacco o una violazione. L’allarme emerge dall’ultimo report “Cyber Risk Index (CRI)” elaborato da Trend Micro, leader globale di cybersecurity, in collaborazione con il Ponemon Institute e che riguarda il secondo semestre del 2022.

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Lo studio ha approfondito i livelli di rischio legati alla cybersecurity nelle aziende di tutto il mondo e ha mappato lo scenario attuale attraverso la creazione del Cyber Risk Index (CRI), indicatore che calcolando il divario tra le difese cyber dell’azienda, ovvero la postura di sicurezza e la possibilità di subire un attacco, è in grado di predire il rischio di subire gravi danni cyber in una determinata area. Il Cyber Risk Index si basa su una scala numerica che va da “-10” a “10” con il valore “-10” che rappresenta il rischio più alto. La scala di rischio è composta da “rischio basso”, (verde) “rischio moderato” (giallo), “rischio elevato” (arancione) e “rischio alto” (rosso). L’Italia ha un indice di rischio di 0,37 e si trova in zona gialla, caratterizzata da un “rischio moderato” di subire attacchi.

A livello globale, l’indice di rischio è passato per la prima volta da “elevato” a “moderato”, ma le minacce rimangono ancora un problema persistente, soprattutto quelle interne.

Secondo il Cyber Risk Index, la preparazione cyber negli ultimi sei mesi è migliorata in Europa e APAC, ma è leggermente diminuita in Nord America e America Latina. Allo stesso tempo, le minacce sono diminuite in ogni area, tranne che in Europa.

La maggior parte delle organizzazioni è ancora pessimista riguardo alle proprie prospettive di cybersecurity. Il Cyber Risk Index ha rilevato che la maggior parte del campione considerava infatti “da abbastanza a molto probabile” l’essere colpiti da una violazione dei dati dei clienti (70%), dell’IP (69%) o da un attacco informatico andato a buon fine (78%).

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Queste le principali minacce cyber secondo le indicazioni del campione:

  1. Clickjacking
  2. Business Email Compromise (BEC)
  3. Ransomware
  4. Attacchi fileless

Lo studio ha rivelato anche che i dipendenti rappresentano tre dei cinque principali rischi alle infrastrutture, in generale:

  1. Dipendenti negligenti
  2. Infrastrutture di Cloud computing e provider
  3. Dipendenti che lavorano da mobile o da remoto
  4. Personale poco qualificato
  5. Ambienti di virtual computing

Sulla base dei risultati della ricerca, le maggiori aree di preoccupazione in merito alla cybersecurity sono:

  1. Le persone: “La dirigenza non considera la sicurezza un vantaggio competitivo”
  2. I processi: “Scarse capacità di adottare contromisure adeguate agli attacchi”
  3. La tecnologia: “Poca conoscenza circa la posizione fisica delle risorse e delle applicazioni di dati business-critical”