Lo steward dei dati al servizio del business

Gestione dei dati: 7 aziende italiane su 10 aumenteranno l’uso di soluzioni basate sull’IA

L’approccio logico alla gestione dei dati di Denodo per una multicanalità di successo nella trasformazione digitale del mercato finance

Nel contesto dei progetti di trasformazione digitale in corso nel mercato finance, la gestione del dato, quella che potremmo definire la sua “malleabilità” è un punto di particolare attenzione. «Il problema sta nella natura di questi dati» – sottolinea Gabriele Obino, Regional VP and GM – Southern Europe and Middle East di Denodo. «Una natura così diversa dalle operazioni transazionali che le infrastrutture delle banche controllano da sempre».

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

VICINI ALLA SENSIBILITÀ DEL BUSINESS

Per rispondere in modo efficace alle aspettative dei clienti, soddisfare le loro esigenze personali e offrire prodotti innovativi per superare la concorrenza dei nuovi attori di mercato, è essenziale avere accesso alle informazioni corrette al momento giusto. «Non è solo un problema infrastrutturale» – afferma Obino. «I nostri clienti, da Intesa Sanpaolo alle banche mediorientali che seguo quotidianamente, scelgono la piattaforma Denodo perché è vicina alla sensibilità del business. È pensata proprio in funzione dei casi d’uso impostati da chi, in banca, è preposto allo sviluppo e all’offerta dei servizi legati alla crescente multicanalità». La differenza è dovuta all’approccio logico alla gestione dei dati abilitato dalla virtualizzazione dei dati di Denodo, che riesce ad astrarre il problema dell’aggregazione dei dati dai tecnicismi del substrato fisico, consentendo così agli utenti business di integrare anche le informazioni più trasversali. «La banca controlla la relazione che nasce dall’interazione diretta con il cliente. Ma non deve perdere di vista nessun dato collaterale e indiretto riferito al suo comportamento, ai suoi gusti. Con Denodo, diventa possibile impostare un progetto partendo dagli obiettivi di business più che dai vincoli infrastrutturali».

COME POTENZIARE L’APPROCCIO BIG DATA CON L’AI

Avendo ben in mente la cultura del business e le esigenze di chi utilizza un’applicazione Big Data, Denodo ha lavorato molto per valorizzare ulteriormente questo approccio. La versione attuale Enterprise Plus di Denodo – come spiega Obino – si avvale di sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale per studiare il modo di lavorare dei data scientist e fornire continui suggerimenti e indicazioni sulla costruzione delle applicazioni. Tuttavia, anche l’utente finale può beneficiare di funzionalità che favoriscono l’accesso self-service alle informazioni necessarie. Altre importanti novità mirate a amplificare e accelerare il ritorno sugli investimenti includono capacità di “smart security” che supportano le strategie di governance e compliance, offrendo un controllo ancora più dettagliato sulle politiche di accesso alle informazioni. Con Denodo, è possibile creare policy specifiche a livello di singole celle, non solo per interi record. C’è un’attenzione generale alla performance di una piattaforma che deve garantire la capacità di eseguire ricerche molto complesse attraverso diverse strutture di repository dati. Denodo sfrutta la parallelizzazione dei processi per offrire velocità, qualità e tempestività delle query. «Il nostro motore di interrogazione SQL avanzato – spiega Obino – è incluso nel prezzo della piattaforma e può sfruttare in modo trasparente, senza introdurre ulteriori complessità, la forte parallelizzazione presente negli ambienti di database odierni».

Leggi anche:  Nutanix: i principali trend tecnologici nell’era dell’intelligenza artificiale