Microsoft invita gli Usa a regolamentare l’IA

Microsoft invita gli Usa a regolamentare l’IA

Per il bene di aziende e utenti, è l’ora di affidare le regole ad un’organizzazione terza

Microsoft ha chiesto al governo degli Stati Uniti di creare una nuova agenzia specificamente focalizzata sulla regolamentazione dell’IA. Come riferisce Bloomberg, il vicepresidente e presidente di Microsoft, Brad Smith, ha osservato che “lo stato di diritto e l’impegno per la democrazia hanno mantenuto la tecnologia al suo posto” e dovrebbero farlo di nuovo con l’intelligenza artificiale. Un parte del “progetto” di Microsoft per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale prevede l’obbligo di interruttori di circuito AI ridondanti, un dispositivo di sicurezza che consentirebbe di arrestare rapidamente gli algoritmi.

Smith ha anche suggerito al presidente Biden di creare e firmare un ordine esecutivo che richieda che il quadro di gestione del rischio del National Institute of Standards and Technology (NIST) sia seguito da tutte le agenzie federali che si occupano di strumenti di intelligenza artificiale. Ha aggiunto anche che Microsoft aderirà alle linee guida del NIST e pubblicherà un rapporto annuale sull’intelligenza artificiale per la trasparenza. 

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Le richieste di regolamentazione di Microsoft seguono osservazioni simili di OpenAI e Google. Il CEO di OpenAI Sam Altman ha testimoniato davanti al Congresso spiegando come sia necessaria una “nuova entità” per regolamentare l’IA, auspicando”audit indipendenti” sui vari modelli. Lo stesso Altman aveva paventato la possibilità di ritirare OpenAI dall’Unione Europea qualora la società non potesse soddisfare le richieste dell’IA Act al varo dell’Unione, che sembra voler circoscrivere pesantemente le possibilità di sviluppo e ottimizzazione delle soluzioni di intelligenza artificiale. Le preoccupazioni per l’IA hanno anche portato molti ad abbandonare il suo sviluppo.

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L’ex vicepresidente di Google e collega di ingegneria Geoffrey Hinton, comunemente indicato come “Il padrino dell’IA”, si è dimesso ad aprile per mettere in guardia sui rischi di uno sviluppo incontrollato. Oltre a esprimere le sue preoccupazioni, Smith di Microsoft ha anche paragonato il significato dell’IA a quello della stampa o dell’elettricità. In un post sul blog dell’azienda è arrivato al punto di dire: “L’intelligenza artificiale offre forse ancora più potenziale per il bene dell’umanità rispetto a qualsiasi invenzione che l’abbia preceduta”.