Eni firma il Manifesto della Comunicazione non ostile

Il Manifesto della comunicazione non ostile si arricchisce di un nuovo partner con Eni

L’Energy Company è la 48esima azienda ad aderire al decalogo nato per promuovere rispetto e consapevolezza nell’utilizzo delle parole e degli strumenti del digitale

Eni S.p.A. firma il Manifesto della comunicazione non ostile: si amplia così la rosa dei partner che hanno scelto di aderire al decalogo ideato dall’Associazione Parole O_Stili, nata nel 2017 con l’obiettivo di portare avanti un’azione di sensibilizzazione per contrastare l’uso violento delle parole e la comunicazione aggressiva online.

Comportamenti questi che preoccupano quasi 9 italiani su 10. Secondo i risultati della recente indagine svolta da SWG per Parole O_Stili, in occasione dell’edizione 2023 del Festival della comunicazione non ostile, infatti, l’86% si dice abbastanza o molto preoccupato per la presenza di commenti volgari, offensivi e violenti in rete e li reputa un “problema per la società di oggi”, mentre l’82% del campione reputa non solo l’hate speech, la comunicazione ostile in Rete, ma anche le fake news la “nuova normalità”, il nuovo modo di comunicare online e offline.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Eni è la 48esima azienda ad aderire al Manifesto che, nei sei anni dal suo lancio, è stato sottoscritto da oltre 300 comuni, 92 altri enti e istituzioni e decine di migliaia di cittadini.

A firmare il Manifesto, insieme alla presidente di Parole O_Stili, Rosy Russo, Erika Mandraffino, Director Comunicazione Esterna di Eni che ha sottolineato come l’adesione all’iniziativa si inserisca all’interno del quadro di valori che l’Azienda promuove sul tema dell’inclusività e sul benessere della propria community, interna ed esterna.

L’adesione al Manifesto rappresenta, inoltre, un’ulteriore tappa di consolidamento nel rapporto tra Eni e Parole O_Stili, avviato proprio in occasione dell’ultima edizione del Festival della Comunicazione non ostile, della quale la società è stato main sponsor.

Leggi anche:  I repubblicani usano l’AI per attaccare Biden

Le parole sono reali. Anche quando scritte e inserite in un contesto virtuale non cessano di definire e agire sulla realtà. Coscienti di questo, e attivi nella creazione di un ambiente di lavoro libero da violenze e molestie, con la firma al “Manifesto della comunicazione non ostile” Eni si impegna a continuare a perseguire, diffondere e promuovere l’utilizzo di un linguaggio positivo, inclusivo, aperto e corretto. Un linguaggio che, anche nel disaccordo, non sia mai offensivo, irresponsabile, coercitivo. Ogni persona ha il diritto di svolgere la propria professione libera da ogni tipo di abuso, per questo in Eni ogni forma di discriminazione e molestia non è tollerata, a partire dalle espressioni verbali. Come stabilito dal Codice Etico e riaffermato nella Zero Tolerance Policy, l’Azienda si impegna a garantire un ambiente di lavoro sempre migliore, caratterizzato da correttezza, uguaglianza e rispetto della dignità della persona.

“Dare il benvenuto a Eni all’interno della nostra community – spiega Rosy Russo, Presidente di Parole O_Stili – ci permette non solo di poter contare sulla partnership di una realtà aziendale importante e centrale per lo sviluppo del Paese, ma anche di amplificare la voce del nostro Manifesto raggiungendo e coinvolgendo le migliaia di persone che lavorano all’interno dell’azienda. Un segno tangibile anche dell’importanza che Eni attribuisce alle relazioni, dentro e fuori gli ambienti lavorativi. Perché è proprio questa una delle mission del nostro progetto, arrivare alle persone e dare strumenti concreti per migliorare interazioni e rapporti.”