Finanza: l’innovazione diventa “Unlimited” per CRIF

Finanza: l’innovazione diventa “Unlimited” per CRIF

L’innovazione finanziaria è stata il tema centrale dell’evento annuale Tomorrow  Speaks  di CRIF, che quest’anno ha avuto come titolo “Unlimited Innovation with CRIFMetadata”. La IA esce come una tecnologia di punta nella rivisitazione dei processi operativi delle imprese bancarie e assicurative

Non c’è solo l’Intelligenza Artificiale nei programmi di questi attori del sistema economico nazionale. Dalla centralità dei temi ESG, all’incremento dei rischi di Cybersecurity e del Climate Change, dal Wealth Management al nuovo assetto del settore Fintech: queste alcune tendenze che i player finanziari devono considerare per far fronte alla complessità di un mercato orientato sempre più all’innovazione. Per Marco Colombo, Managing Director Finance Italy di CRIF, si sta varcando la soglia di una nuova fase nell’innovazione finanziaria, ‘unlimited’ appunto, un’era caratterizzata da responsabilità e opportunità. Bisogna essere pronti a condurre il settore verso un futuro in cui l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione saranno ancor di più i fondamenti del sistema finanziario.

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Già il consolidamento ha ridotto il numero di attori. Nel giro di 10 anni il numero di banche operative in Italia è sceso da 700 a 400; le compagnie di assicurazione da 220 a 180. Ciò ha migliorato la solidità del sistema bancario come dimostra anche il Cet (Common Equity Tier) che è passato in dieci anni dal 10,5% al 15%. L’Open Banking nel nostro Paese va a rilento ma va: gli utenti sono circa un milione, nel Regno Unito già 7.

Le nuove direttrici

Sono 4, secondo CRIF,  le direttrici che gli attori del settore dovranno abbracciare tempestivamente per fronteggiare la complessità di un mercato destinato a una “illimitata innovazione”. Le aziende saranno sempre  incoraggiate a perseguire una maggiore trasparenza divulgando le informazioni sull’impatto ambientale delle loro operazioni, il rapporto con tutti gli stakeholder (compresi i dipendenti) e le pratiche di governance aziendale. Proseguendo: quanto accaduto di recente in Emilia-Romagna dimostra poi, per gli esperti del Crif, quanto sia rilevante affrontare il tema del Climate Change, valutando puntualmente i rischi delle imprese e individuando, per tempo, azioni di “remediation” che evitino danni e costi per la società.

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Ugualmente evidente è il cyber risk. All’IA, anche su questo fronte, viene riconosciuta una grande capacità di aiuto, abbinata con altre tecnologie. In definitiva si prospetta un futuro di maggiore competizione nel settore bancario e un miglioramento dell’offerta di servizi finanziari personalizzati. Con investimenti magari più ridotti rispetto al passato ma più focalizzati e produttivi, avverte l’analisi del CRIF (ad utilizzare i suoi servizi oggi sono oltre 10.500 banche e società finanziarie, più di 600 assicurazioni, 90 mila imprese e un milione 9 di consumatori).

Le aree di intervento sono tante: dalla necessità di un quadro normativo più chiaro all’Euro digitale; da un nuovo quadro normativo per i dati finanziari alla introduzione di regole precise per il “Compro oggi pago domani”. Si dovranno ricercare, con l’aiuto spesso determinate delle nuove tecnologie come l’IA, nuovi e innovativi modelli operativi, in un contesto in cui la linea di demarcazione tra Banche e Compagnie di assicurazioni si affievolirà per l’invadenza dei rispettivi tradizionali campi operativi.

Da Intesa a Unicredit, Banca d’Italia e Poste Italiane

Il management di Intesa ha individuato nella innovazione tecnologica lo strumento alla base di tutte le sue scelte: il cloud è già una realtà al suo interno, per l’Intelligenza Artificiale sono previsti notevoli spazi di crescita, in progetti di grande rilevanza bancaria. “Isybank, banca totalmente digitale – osserva Massimo Proverbio, Innovation and Technology Office Intesa Sanpaolo -, è la nostra punta di diamante nel processo di rinnovamento del gruppo. A questa banca spetterà di sperimentare tutte quelle soluzioni da trasferire poi nella organizzazione della casa madre, con gli stessi livelli di sicurezza. Un processo che richiederà anni per essere completamente assorbito e implementato. Per ora si può dire che con Isybank bastano cinque minuti per aprire un conto corrente”.

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Unicredit non è da meno. Questa banca ha fatto sapere di usare veri e propri robot per lavori ripetitivi e realizzabili nelle ore di chiusura dell’istituto. Il miglioramento continuo è diventato un mantra che impegna tutte le maestranze. Anche in questo caso la banca prevede di fare un largo uso della IA. Unicredit, in verità, da anni usa l’IA di tipo per cosi dire tradizionale mentre quella rigenerativa è una sfida di oggi. “Gli ambiti del suo impiego, fa sapere Filippo Ridolfo, Head of Operations Italy Unicredit, sono numerose. Si pensi soltanto all’area della estrazione di valore dalle basi di dati, un’attività rilevante non solo tecnologicamente ma anche di democratizzazione”.

Si pensava che le Fintech avrebbero messo in difficoltà le banche tradizionali nella sfida innovativa, invece queste ultime stanno facendo decisamente bene. Il riconoscimento è della Banca d’Italia, l’organismo di vigilanza. “Dopo il successo con l’home banking, dice Alessandra Perrazzelli, Membro Direttorio e Vice Direttrice Generale Banca d’Italia, esse si stanno distinguendo anche sul fronte dell’Open Banking. Colmato il ritardo, oggi le nostre banche sono le più solerti nel portare in Bce progetti innovativi, un altro segnale del cambiamento dei tempi”.

Infine la rilevanza della innovazione trova risconto nell’attività che Poste Italiane ha impresso alla sua strategia di distributore di diversi servizi ai consumatori attraverso i suoi 13mila uffici. Osserva Silvia Rovere, Presidente di Poste Italiane: “Abbiamo creato una piattaforma omnicanale in grado di servire 35 milioni di clienti, che già oggi gestisce 20 milioni di interazioni ogni giorno, che ha comportato uno stravolgimento nella organizzazione ma con una mente unica incaricata dello sviluppo tecnologico per tutto il gruppo”.

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