La sovranità digitale in Europa

La sovranità digitale in Europa

Secondo Claudia Angelelli, Senior Manager Solution Engineering EMEA, VMware, le organizzazioni devono essere in grado di assumere il controllo del luogo in cui risiedono i loro dati, senza compromettere la sovranità o la conformità, e la scelta dei fornitori che li gestiscono, e prima lo fanno meglio è

Per consolidare la posizione dell’Europa nel mondo, è fondamentale creare un’economia aperta, digitalmente autonoma e sovrana. Questo obiettivo si basa sulla promozione della concorrenza e sulla salvaguardia della trasparenza dei dati europei. Entro la fine dell’anno, l’UE prevede che il valore del cloud computing per l’economia europea raggiunga circa 560 miliardi di euro. Tuttavia, per sfruttare appieno questa opportunità, è essenziale agire senza rimanere ancorati allo status quo. Questo, insieme all’obiettivo di ridurre la dipendenza europea dagli hyperscaler, è il motivo per cui stiamo assistendo a un’accelerazione nell’adozione di nuove normative.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Se ne è parlato anche nel corso del nostro recente evento “Sovereign Cloud Day”, che ha coinvolto alcune delle figure più influenti nel campo della sovranità europea, tra cui Alfredo Nulli, Head of Portfolio – Innovation and Center of Excellence di TIM Enterprise, Pearse O’Donohue, Direttore Future Networks presso la DG CONNECT della Commissione Europea, Carme Artigas Brugal, Segretario di Stato per la Digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale del Governo della Spagna, Sylvain Rouri, Chief Sales Officer di OVHcloud, e Laurent Allard, Leader Sovereign Cloud EMEA di VMware.

L’Interoperable Europe Act rafforzerà la cooperazione in materia di interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni, mentre il Data Governance Act dati imporrà agli intermediari di adottare misure ragionevoli per prevenire il trasferimento internazionale o l’accesso governativo ai dati non personali. Inoltre, il Digital Operational Resilience Act stabilirà un quadro normativo per le imprese che devono affrontare interruzioni e minacce legate alle TLC. Altri atti legislativi, sia confermati che in fase di pianificazione, completano questo quadro.

Leggi anche:  Oracle tra i Leader in 2 Magic Quadrant di Gartner strettamente legati: supply chain e gestione del magazzino

Le complessità, le motivazioni e gli obiettivi di ciascuna di queste normative sono stati ampiamente discussi online, tuttavia il punto fondamentale è che l’Europa ha bisogno di una capacità cloud sovrana per comprendere appieno l’impatto di tali leggi sulle attività aziendali, sia attuali che future. Attualmente, queste leggi in evoluzione influenzano la strategia e le decisioni relative al cloud, il che a sua volta incide sulla spesa e sugli investimenti delle aziende. L’Europa ha bisogno di chiarezza e certezza per prepararsi adeguatamente.

Una corsia preferenziale per il futuro   

Se l’Europa vuole garantire la prosperità economica, aumentare le entrate fiscali e promuovere una democrazia e uno Stato di diritto solidi, deve investire in tecnologie digitali decentralizzate. Per questo motivo sono stati stanziati finanziamenti e sostegni mirati per lo sviluppo di tecnologie come l’informatica quantistica, la blockchain, l’intelligenza artificiale human-centric e servizi cloud sicuri, tutti elementi che costituiranno le fondamenta di un’Europa digitale sovrana.

È cruciale inoltre accelerare l’adozione dell’edge computing e delle soluzioni open source per progredire più rapidamente. A livello macro, entrambe queste aree tecnologiche possono offrire all’Europa la possibilità di creare e mantenere un approccio digitale indipendente. I concetti di open source e sovranità digitale si basano entrambi su libertà, scelta e flessibilità, mentre l’edge rende più facile sapere dove risiedono i dati e chi li governa. Sfruttando i potenziali vantaggi di entrambi, l’Europa si troverà su una corsia preferenziale per un futuro promettente.

L’importanza del cloud smart  

Regolatori, legislatori, dirigenti aziendali e cittadini hanno influenze e interessi diversi, rendendo il viaggio verso il cloud sovrano complesso e ricco di sfumature. Tuttavia, la governance necessaria per controllare i dati deve iniziare ora. In caso contrario, ci troveremo presto indietro perché, secondo Statista, i dati raddoppieranno nei prossimi cinque anni, comportando nuove sfide legate alla loro origine e alle modalità di acquisizione, elaborazione, gestione e monetizzazione.

Leggi anche:  Pre-eclampsia: gli analytics potrebbero salvare decine di migliaia di vite

Le organizzazioni devono essere in grado di assumere il controllo del luogo in cui risiedono i loro dati, senza compromettere la sovranità o la conformità, e la scelta dei fornitori che li gestiscono, e prima lo fanno meglio è. Non è mai stato così importante per le organizzazioni essere  “cloud smart” e collaborare con più fornitori di cloud per evitare di rimanere vincolati o legati a elementi che potenzialmente potrebbero causare problemi in futuro, che si tratti di normative o semplicemente di rimpatrio.

L’azione dell’ecosistema europeo         

Creare un framework per il cloud sovrano non è l’obiettivo finale. È il punto di partenza di un nuovo futuro digitale per l’Europa ricco di opportunità per imprese, cittadini, governi e nazioni. Tuttavia, se da un lato deve essere costruito per capitalizzare le opportunità del futuro, dall’altro deve anche riflettere l’economia digitale in cui ci troviamo oggi.

Per ottenere un’infrastruttura digitale sicura, affidabile e resiliente che protegga i dati, i cittadini e stimoli l’economia, è necessario considerare ciò che è strategico sia per l’Unione Europea che per le singole nazioni. Il raggiungimento di questo obiettivo non può essere risolto da una sola azienda o da un solo governo. Per ottenere la sovranità digitale in Europa sono necessari interventi da parte di molti attori dell’ecosistema europeo.