Gdpr, un terzo delle multe ai social in Europa riguarda i minori

Gdpr, un terzo delle multe ai social in Europa riguarda i minori

Meta la più colpita con il 60% di tutte le sanzioni ai social media dal 2018

Sono passati poco più di cinque anni dall’entrata in vigore del GDPR e le multe continuano ad accumularsi, soprattutto per le piattaforme di social media. Una nuova ricerca condotta dalla società VPN olandese Surfshark ha rilevato che, dal 2018, cinque dei social media più popolari (Facebook, Instagram, TikTok, Whatsapp e X/Twitter) sono stati multati per oltre 2,9 miliardi di euro per aver violato la legge sulla protezione dei dati dell’UE. Facebook da solo rappresenta quasi il 60% dell’importo totale, con 1,7 miliardi di euro di sanzioni per il Gdpr In aggiunta ai guai di Zuckerberg, le piattaforme di Meta insieme hanno raggiunto i 2,5 miliardi di euro. TikTok ha ricevuto il terzo importo più alto di multe, con 360 milioni di euro, mentre X (ex Twitter) ha accumulato solo 450.000 euro. Nel frattempo, YouTube, Snapchat, Pinterest, Reddit e LinkedIn non sono stati colpiti. La cosa più allarmante è che un terzo (4 su 13) di queste multe sono legate alla protezione insufficiente dei dati dei bambini, per un totale di 765 milioni di euro dell’importo totale.

Nello specifico, TikTok è stata multata per la prima volta nel 2021 per non aver introdotto la sua informativa sulla privacy in olandese, in modo che i minori nei Paesi Bassi potessero comprenderne appieno i termini. Altre due multe sono state emesse nel 2023. Una a TikTok, per non aver applicato le proprie politiche che limitavano l’accesso ai bambini sotto i 13 anni, l’altra per aver impostato gli account su pubblici per impostazione predefinita e non aver verificato la tutela legale degli adulti che si registravano come genitori di bambini. L’insieme delle multe ammonta a 360 milioni di euro. Il secondo social media accusato di violazione della privacy dei bambini è Instagram. La piattaforma Meta ha ricevuto la sua unica multa nel 2022 (405 milioni di euro), quando gli account aziendali creati da minorenni furono impostati come pubblici per impostazione predefinita. “Tali sanzioni dimostrano l’imperativo di ritenere i principali attori dei social media responsabili delle loro pratiche di gestione dei dati, garantendo che la privacy e la sicurezza di tutti gli utenti, in particolare dei bambini, ricevano la massima considerazione e cura”, ha affermato Agneska Sablovskaja, ricercatrice di Surfshark. Oltre a trovarsi nel mirino del Gdpr, Facebook, Instagram, TikTok e X devono anche conformarsi al Digital Services Act (DSA). Tra gli altri requisiti, le norme fondamentali della UE sulla moderazione dei contenuti vietano l’uso di pubblicità mirata basata sulla profilazione dei minori.

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