Le eccellenze italiane di Ericsson

Le eccellenze italiane di Ericsson

Nei centri di Genova, Pisa e Pagani (SA) i migliori talenti del Paese lavorano per l’evoluzione delle comunicazioni mobili nell’era del 5G, fondendo R&S e Innovazione

La svedese Ericsson è presente in Italia dal 1918 e contribuisce da oltre un secolo all’innovazione e alla crescita del nostro Paese, portando i benefici della telefonia e della banda larga mobile a milioni di persone e imprese. Da 45 anni porta avanti rilevanti attività di Ricerca e Sviluppo: ad essa viene tuttora dedicato circa il 18% del suo fatturato complessivo. In detti centri lavorano 620 ricercatori e il loro impegno trova riscontro nel numero di brevetti ottenuti: 850 dal 2000.

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”Il contributo dei ricercatori italiani, osserva Alessandro Pane, Head or Ericsson R&S Italy, è fondamentale per lo sviluppo dei portafogli di soluzioni per le reti e per i servizi digitali (Networks e Cloud Software & Services) di Ericsson. Grazie ad avanzate competenze scientifiche e progettuali, in Italia nascono alcune delle soluzioni più innovative – sotto il profilo di compattezza, latenza, consumo energetico e gestibilità – adottate dai principali operatori Tlc di tutto il mondo e in prospettiva orientate verso soluzioni cloud e open di nuova generazione. Tutto questo è reso possibile da un virtuoso ecosistema dell’innovazione che Ericsson contribuisce a far crescere, fungendo da cerniera tra università, consorzi, istituzioni, imprese e startup, e promuovendo lo sviluppo di progetti innovativi per accelerare il processo di digitalizzazione del nostro Paese”.

Le missioni

A Genova, che funge da quartier generale, si sviluppa hardware e software per le reti di quarta, quinta e sesta Generazione; Pisa è il centro di ricerca di base, si trova presso il campus del CNR e dell’Università Sant’Anna e si occupa di trasmissione ottica e fotonica; Pagani (SA) ospita un centro di sviluppo software e di sviluppo di sistemi per intercettazioni legali delle reti.

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”Oggi – precisa Pane – si fa principalmente ricerca sul software, più che sull’hardware, e sui vari settori: gestione delle reti di trasporto, fotonica integrata, software di autenticazione cloud. I centri si occupano di tutte queste tecnologie per tutto il gruppo: quelli italiani, in altri termini, sono centri di eccellenza che lavorano su un determinato tema per tutto il gruppo a livello mondiale”. Una curiosità: sono uno sviluppo italiano i dispostivi di intercettazione legale sviluppati per il mercato mondiale.

Una volta l’Italia era all’apice mondiale per la ricerca industriale nelle Tlc, grazie a società come Italtel, Alcatel, Telettra e alcune aziende minori. C’era come oggi Telecom Italia, una presenza degli operatori; le realtà ICT oggi sono rimaste in poche e con obiettivi mirati (Cisco, Ibm e Leonardo sono probabilmente i soli nomi). Di fatto Ericsson non ha pari.

R&S più Innovazione

Accanto all’attività di ricerca per l’azienda si lavora anche in ottica di ecosistema, su progetti di innovazione che vedono il coinvolgimento anche di partner esterni. In ogni lab c’è un “innovation garage” che è un luogo in cui si fa questo tipo di attività, in modo mirato su alcuni ambiti principali. A Genova si lavora sullo sviluppo di soluzioni green e a bassissima latenza, a Pagani si lavora sul tema della sicurezza / protezione dei nodi di telecomunicazione; Pisa fa ricerca sulle reti ottiche di trasporto, in particolare in funzione dell’enorme ampliamento della capacità di trasmissione di dati ecc andando verso il 6G e in ottica di ammodernamento delle infrastrutture per abilitare servizi più evoluti. Ad esempio si studiano nuovi materiali, apparati, strumenti che possano mantenere le performance eccezionali della fibra anche al crescere delle capacità senza aumentare i consumi energetici e gestendo il tema dell’incremento della temperatura/surriscaldamento che si genera quando si va oltre certi livelli. Si lavora anche con clienti, università, ecosistemi nazionali e anche internazionali, in particolare nei progetti europei finanziati come Restart: sistemi di gestione delle reti future.

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I progetti dell’Innovation Day

Sono 19 i nuovi progetti, illustrati durante l’Innovation Days del 14 e 15 novembre,  nelle 4 aree di connettività 5G e AI, sostenibilità, sicurezza e serviceability. Precisa Pane:  ”Per la connettività,  quando si parla di AI si parla soprattutto di automazione e applicazioni predittive da applicare alle reti telco, su tutte le varie funzionalità; per quanto riguarda la sostenibilità si lavora in particolare su nuove modalità di sviluppo software che aiutano anche a ridurre il consumo energetico dell’hardware; sulla sicurezza si lavora sui temi della protezione dei nodi di rete, anche qui usando l’AI; la serviceability riguarda il supporto al servizio su queste reti così complesse (processi di installazione, manutenzione, ottimizzazione, ecc)”.

Smart Cardio Ambulance è una soluzione che consente la trasmissione in alta qualità dei tracciati ECG dei pazienti soccorsi in ambulanza a un medico “remoto” e supporta la diagnosi del problema cardiaco.  I tracciati rilevati dall’elettrocardiografo a bordo dell’ambulanza sono digitalizzati e immessi (in connessione sicura) a un database in cui, sfruttando l’AI, si confronta quel tracciato con un database di tracciati esistenti e già interpretati;  si fornisce quindi una indicazione di diagnosi per supportare l’interpretazione dell’elettrocardiogramma da parte del medico che si trova in ospedale.   Il 5G garantisce queste funzionalità

Un altro progetto riguarda la Protezione delle reti/sicurezza: si crea un “sistema immunitario” che impara a proteggere tratti critici delle reti telco, sui quali viaggiano i dati e le applicazioni per attività vitali, come ad esempio la gestione del traffico automobilistico o altro.  ”Qui, conclude Pane, si sfrutta la virtualizzazione delle reti, il cloud per poter isolare e partizionare: ovvero mettere in quarantena il traffico sospetto, creando nuove partizioni su cui ospitare la parte ’sospetta’ del traffico, senza interrompere l’operatività del sistema/applicazione critica”.

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