Digitronica.IT, una codebase aggiornata, viva e pronta per nuove sfide

Salto evolutivo nelle architetture di Digitronica.IT che affina i progetti di sicurezza su misura per i clienti corporate e guarda ai servizi cloud

Uno scatto decisivo, per nulla scontato, stimolato da una sapiente osservazione dello scenario attuale e da un sano approccio al cambiamento. Prossima a compiere, nel 2024, vent’anni di attività, Digitronica.IT ha completato il salto evolutivo nelle sue architetture che da qualche tempo aveva intuito come necessario. Dopo un percorso di crescita tecnologica sancito nel 2020 dall’iscrizione nel registro delle PMI innovative e nel 2021 dalla certificazione relativa a progettazione, sviluppo e assistenza di software e soluzioni per la gestione della security, secondo lo standard internazionale ISO/IEC 27001, i tempi erano maturi per una nuova accelerazione con cui affrontare le esigenze del mercato in modo sempre più versatile.

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«Digitronica.IT è nata nel 2004 dalla scissione di una società precedentemente costituita, Digitronica System, quindi si è portata dietro anche un suo Dna: un Dna riconosciuto, con cui ha saputo gestire ogni tipo di situazione. Negli ultimi anni, tuttavia, dai clienti, sempre più attenti al tema della sicurezza applicativa, arrivavano richieste di determinate modalità di deployment, come per esempio la separazione fisica degli strati applicativi (accesso ai dati, logica e presentation) e personalizzazioni, che per noi implicavano interventi consistenti e sforzi troppo grandi» – spiega Nicolò Sonato, software R&D manager di Digitronica.IT.

E’ da qui che un anno e mezzo fa è partito il processo di innovazione condotto dal team di sviluppo di cui Sonato fa parte. «Lo stimolo per la svolta tecnologica è stato prevalentemente interno perché ci siamo accorti che a volte la difficoltà non era il task stesso, ma il doverlo inserire all’interno dell’architettura. Abbiamo avvertito la necessità di essere più strutturati, di affrontare le questioni tecnologiche in maniera più approfondita. Quindi ci siamo messi all’opera: abbiamo fatto un lavoro impegnativo di revisione e di analisi interna di tutto quello che avevamo prodotto negli anni, passando alla revisione di tutti i processi, di come i dati venivano trattati. Abbiamo tentato di guardare tutto quello che era stato fatto da una prospettiva diversa, anche più semplice, e siamo poi passati a rivedere interamente la nostra codebase. È stato un lavoro impegnativo, considerato anche il fatto che, naturalmente, andava mantenuto in parallelo il consueto flusso di ordini».

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Team Software

Il risultato oggi sul tavolo è una soluzione software con un’architettura chiara, flessibile e manutenibile, in cui i nuovi sviluppi anche personalizzati possono essere facilmente accolti. «Lo stimolo maggiore che ci ha spinto a virare in questa direzione è stato poter utilizzare tecnologie più avanzate che oggi ci consentono di lavorare meglio e di gestire in maniera più semplice i progetti di grandi dimensioni. Siamo in grado di adattarci all’infrastruttura dei clienti che per noi sono primarie società in ambito automotive, telco e banking. Le nostre applicazioni possono scalare in alto, ma anche in basso in maniera trasparente».

La software company veronese è una realtà che conta una ventina di sviluppatori, tuttavia si muove sul campo di grandi realtà internazionali. «Noi siamo piccoli però riusciamo a seguire processi corporate e a stare sul mercato a livello dei grossi player. Il punto di forza di Digitronica.IT è in primis la flessibilità. Nonostante abbiamo la nostra soluzione di prodotti standard riusciamo anche a fare delle personalizzazioni, a soddisfare il tipo di esigenza specifica del cliente senza mettere mano nativamente al nostro codice».

Prospettive per il futuro? «Alzare sempre più l’asticella. Poter offrire la nostra soluzione come servizio cloud. Adesso stiamo valutando soluzioni applicative dove clienti, che hanno realtà con lavoratori dislocati in diversi Paesi, vogliono gestire ogni cosa su un unico sistema corporate perché desiderano comunque avere il controllo di tutto un ambiente mondiale. Ci stiamo proiettando su queste architetture geograficamente distribuite e ovviamente ci sono sfide tecnologiche molto grosse in ballo. Tempo un anno e ci arriveremo».