OpenAI si muove per ridurre il rischio normativo nell’UE

OpenAI si muove per ridurre il rischio normativo nell’UE

Il 28 dicembre lo sviluppatore ha aggiornato la sua normativa sulla privacy

Proprio durante le feste natalizie, OpenAI, il produttore di ChatGPT, ha aggiornato la sua policy di utilizzo in Europa, per incontrare le norme del regolatore continentale. La tecnologia del gigante dell’intelligenza artificiale è stata oggetto di un primo esame nella regione per l’impatto di ChatGPT sulla privacy delle persone, con una serie di indagini aperte sui problemi di protezione dei dati legati al modo in cui il chatbot elabora le informazioni delle persone e i dati che può generare sugli individui, anche da organismi di vigilanza in Italia. Da noi, in particolare, il Garante aveva bloccato in via temporanea ChatGPT fino a quando OpenAI non ha rivisto le informazioni e i controlli forniti agli utenti. “Abbiamo cambiato l’entità OpenAI che fornisce servizi come ChatGPT ai residenti nel SEE e in Svizzera nella nostra entità irlandese, OpenAI Ireland Limited”, ha scritto OpenAI in un’e-mail inviata il ​​28 dicembre.

Un aggiornamento parallelo all’Informativa sulla privacy per l’Europa di OpenAI stabilisce inoltre: “Se vivi nello Spazio economico europeo (SEE) o in Svizzera, OpenAI Ireland Limited è il titolare e responsabile del trattamento dei tuoi dati personali come descritto nella presente Informativa sulla privacy”. I nuovi termini inizieranno ad essere applicati dal 15 febbraio 2024. Il meccanismo di sportello unico del GDPR consente alle aziende che trattano i dati degli europei di semplificare il controllo della privacy sotto un unico cappello, evitando di confrontarsi con ogni stato membro dell’UE. Questo riduce di fatto la capacità dei controllori situati in altre parti del blocco di agire unilateralmente in base alle loro preoccupazioni, limitandosi a inviare reclami al supervisore principale della società affinché li esamini.

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