Nello Spazio la prima stampante 3D per il metallo

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In caso di prove positive si aprirà una nuova era per gli esperimenti in orbita

La prima stampante 3D in metallo che verrà utilizzata nello spazio è in viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale. La missione di rifornimento Cygnus NG-20, che trasporta la stampante, è arrivata da qualche giorno sull’ISS. L’astronauta Andreas Mogensen ha installato il dispositivo, sviluppato da Airbus insieme all’ESA, l’agenzia spaziale europea. La macchina sarà poi controllata e monitorata dalla Terra. In passato sulla ISS sono state impiegate stampanti 3D basate su polimeri, ma questa è la prima volta che entra in gioco un modello per la realizzazione di artefatti in metallo, una questione in orbita da sempre molto complicata. La macchina utilizzerà una forma di acciaio inossidabile che viene spesso utilizzato per il trattamento dell’acqua e per gli impianti medici a causa della sua resistenza alla corrosione. 

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Dopo che il filo di acciaio inossidabile è stato spinto nell’area di stampa, la stampante lo scioglie con un laser che è un milione di volte più potente di un tipico puntatore laser. La stampante aggiunge quindi il metallo fuso alla stampa. Il punto di fusione del metallo è intorno ai 1.400°C e la stampante funzionerà all’interno di una scatola completamente sigillata. Prima che la stampante possa funzionare, deve scaricare l’ossigeno nello Spazio e sostituire l’atmosfera con azoto, altrimenti il metallo fuso si ossiderebbe se esposto all’ossigeno. Date le temperature più elevate utilizzate rispetto a una stampante 3D in plastica (che si riscalda fino a circa 200°C), “la sicurezza dell’equipaggio e della Stazione stessa deve essere garantita, mentre anche le possibilità di manutenzione sono molto limitate”, ha spiegato un funzionario dell’ESA. “In caso di successo, la forza, la conduttività e la rigidità del metallo porterebbero il potenziale della stampa 3D nello Spazio a nuovi livelli”. Sono previste quattro stampe di prova. La stampante replicherà le stampe di riferimento che sono state create sulla Terra. Le due versioni verranno confrontate per aiutare gli scienziati a comprendere in che modo la qualità di stampa e le prestazioni differiscono nello Spazio. Anche se ciascuna stampa peserà meno di 250 grammi e sarà più piccoli di una lattina di soda, la stampante impiegherà dalle due alle quattro settimane per creare ciascun prototipo, considerando che sarà in funzione per un massimo di quattro ore al giorno, visto che le ventole e il motore sono piuttosto rumorosi.

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