Cloud logistics revolution, il modello Bracchi

Cloud logistics revolution, il modello Bracchi
Daniele Terzaghi IT manager di Bracchi e Claudio Santiago Abad CEO di Deda Tech

Cloud, IT centralizzato e agilità operativa al servizio della crescita. Dal caos digitale all’efficienza scalabile, Deda Tech abilita la svolta digitale di Bracchi, che è anche una lezione di strategia e visione industriale

Chi l’ha detto che il cloud è roba da startup? Una soluzione adatta soprattutto alle aziende digitali, al mondo patinato del tech e non per chi “muove le cose”, come direbbero in Bracchi, storica azienda del settore della logistica con quartier generale a Fara Gera d’Adda, in provincia di Bergamo, nove hub logistici e uffici in Germania, Polonia e Slovacchia. Eppure, è proprio da qui che parte una storia sorprendente di trasformazione e visione industriale.

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«Quando sono arrivato in azienda, circa tre anni e mezzo fa, la situazione era complessa» – racconta senza tanti giri di parole Daniele Terzaghi, IT manager di Bracchi. Che incontriamo insieme a Claudio Santiago Abad, CEO di Deda Tech, il managed cloud & security service provider del Gruppo Dedagroup, a margine dell’evento Dedapulse – Accelerate Your Business.

«Infrastrutture trascurate, server disseminati senza logica sul territorio, hardware ormai datato, contratti assenti o disallineati». È il quadro che Terzaghi traccia descrivendo la condizione tipica dell’IT nelle PMI italiane nel passaggio da realtà artigianale a impresa industriale. Una transizione che anche Bracchi ha vissuto sulla propria pelle. Un contesto comune a molte realtà, cresciute in modo organico o per acquisizioni, con l’eredità di un’infrastruttura frammentata e inefficiente: interruzioni frequenti, bassi livelli di servizio e un’architettura digitale inadatta a sostenere l’innovazione. Sembra l’incipit di un romanzo sull’Italia che arranca nel digitale. In realtà, è il punto di partenza di una trasformazione radicale per Bracchi, avviata insieme a Deda Tech, partner tecnologico e strategico, che ha guidato il processo di modernizzazione infrastrutturale e la ridefinizione del modello IT.

RIVOLUZIONE IN TRE MOSSE

Dietro al caos apparente, però, si cela un’opportunità rara: ripensare l’intera architettura IT partendo dalle fondamenta. «Non si trattava di aggiustare qualcosa che non funzionava. Bisognava cambiare completamente paradigma, a partire dal modo in cui erogavamo i servizi IT» – spiega Terzaghi. È così che prende forma quella che lo stesso Terzaghi definisce una rivoluzione in tre mosse. «Abbiamo smantellato l’esistente, pezzo dopo pezzo. Abbiamo chiuso tutte le infrastrutture locali, dismesso l’hardware, virtualizzato ogni componente e migrato verso un’infrastruttura completamente cloud-based».

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Un progetto complesso, durato nove mesi e che ha coinvolto circa 50 persone, tra interni e partner. Un cambiamento profondo, concepito per rispondere a una delle caratteristiche più sfidanti del settore logistico: l’eterogeneità e la distribuzione geografica delle operations, che richiede soluzioni tecnologiche scalabili, affidabili e sempre accessibili. «Nel nostro settore, le aziende sono costantemente coinvolte in processi di acquisizione che portano a importanti e repentini cambiamenti dimensionali. Il time-to-market ormai è praticamente azzerato. Avevamo bisogno di una base solida, scalabile, capace di accompagnare la crescita alla stessa velocità con cui evolve il business. La centralizzazione dei sistemi, in quest’ottica, avrebbe rappresentato un beneficio immediato e tangibile». A quel punto si trattava di fare la scelta più importante: trovare il partner giusto.

QUANDO IL PARTNER FA LA DIFFERENZA

«Ho contattato Deda perché, pochi mesi prima del mio ingresso in Bracchi, al loro interno era confluita IFInet, un’azienda con cui avevo collaborato in passato e della quale avevo la massima fiducia» – racconta Terzaghi. «Insieme abbiamo costruito un progetto solido e vincente, i cui obiettivi principali erano consolidare l’esistente, garantire livelli di servizio adeguati alla nostra esigenza di produttività, normalizzare e standardizzare le tecnologie per semplificare la gestione e, soprattutto, preparare l’azienda al salto dimensionale che era già all’orizzonte». Dall’altra parte del tavolo, Deda Tech porta in campo un know-how solido nelle infrastrutture complesse, rispondendo con approccio chirurgico alle criticità emerse. «Abbiamo proposto una migrazione strutturata per bolle applicative, procedendo passo dopo passo» – spiega Abad, CEO di Deda Tech. «Ogni applicativo veniva migrato solo dopo un’attenta fase di mappatura, test e osservazione. Nessuna fretta, nessuna forzatura. Solo metodo e rigore».

CLOUD GESTITO E TRASPARENTE

I benefici concreti, derivanti dal passaggio al cloud sono illustrati con chiarezza da Terzaghi di Bracchi. «Il primo impatto, forse il più evidente, è stato un netto innalzamento del livello di servizio percepito, a partire dai nostri clienti interni. Lo spostamento dei workload in cloud ha prodotto vantaggi strutturali. Maggiore stabilità, flessibilità e tempi di risposta ridotti». Ma la vera svolta – sottolinea Terzaghi – è arrivata con l’accordo siglato con Deda Tech. «Abbiamo definito un contratto di management completo dell’intera infrastruttura, fino al sistema operativo di circa un centinaio di server. Una scelta strategica che ci ha restituito tempo, risorse e capacità di visione».

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Grazie a questa esternalizzazione mirata, il team IT ha potuto superare la logica tradizionale di centro di costo, assumendo invece una posizione strategica all’interno dell’organizzazione. «Abbiamo riconvertito le nostre risorse interne, trasformandole da profili puramente tecnici a specialisti applicativi e funzionali. Persone in grado non solo di gestire sistemi, ma di affiancare il business con competenze verticali e un ruolo realmente abilitante». La chiave è stata liberarsi da tutte quelle attività che, per natura e complessità, non possono essere gestite internamente con l’efficienza necessaria. «Abbiamo scelto di esternalizzare competenze sistemistiche che richiedono aggiornamenti continui e una specializzazione molto elevata, ma che non costituiscono un’attività core per la nostra azienda. Una mossa che ci ha permesso di ridefinire il ruolo e il posizionamento dell’IT agli occhi del cliente interno, da funzione di supporto a leva strategica per l’innovazione».

IL NUOVO MOTORE DELLA LOGISTICA

Questa rinnovata capacità di intervento rapido ha aperto la strada a un ulteriore livello di evoluzione, con l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi quotidiani. «L’AI entra nel day-to-day di tutto il personale hi-tech, trasformando radicalmente anche i prodotti e i servizi che offriamo ai nostri clienti» – spiega Abad, CEO di Deda Tech. «Chi usufruisce già di servizi gestiti, come il monitoraggio o il supporto continuativo, vedrà questi strumenti potenziati dall’AI, con ricadute concrete sul miglioramento del livello di servizio e della disponibilità». Il passo successivo è l’automazione intelligente dei processi. Il caso Bracchi, da questo punto di vista, è emblematico. «Con loro abbiamo condiviso la nostra piattaforma di orchestrazione, la stessa che utilizziamo per gestire e aggiornare il nostro ambiente IT» – spiega Abad. Una scelta tutt’altro che scontata, che ha permesso all’azienda di guadagnare autonomia nella gestione di operazioni critiche sugli applicativi, accelerando i tempi di intervento. «Insieme abbiamo sviluppato un sistema di orchestrazione condivisa per due applicativi fondamentali per noi, caratterizzati da una frequenza di aggiornamento settimanale, dettata proprio dall’unicità del business che supportano. Oggi, grazie alla tecnologia Deda Tech, l’intero processo di aggiornamento avviene in autonomia, eliminando la necessità di supporto esterno» – rileva Terzaghi di Bracchi.

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OLTRE LA TRASFORMAZIONE

A trasformazione compiuta, il focus si sposta sull’evoluzione. È su questo terreno che si innesta la visione di lungo periodo condivisa da Bracchi e Deda Tech. «L’obiettivo è proseguire sulla strada che abbiamo tracciato» – osserva Terzaghi. «Sviluppando ciò che abbiamo costruito e valorizzando le competenze». Un concetto centrale nel processo di trasformazione digitale: «Il valore generato avvicinando il team IT al business è incalcolabile. Un segnale di crescita, non solo all’interno, ma anche all’esterno, che sposta in alto l’asticella dell’azione commerciale». La forza del nuovo modello non risiede solo nel contenimento dei costi, ma soprattutto nella velocità di esecuzione. «Abbiamo liberato la componente infrastrutturale dai tempi di implementazione dei progetti. Oggi, possiamo rispondere più rapidamente alle richieste dei clienti» – spiega Terzaghi. Una capacità di reazione che si traduce in consulenza, valore e opportunità di business. «Il cloud è perfetto per aziende come Bracchi, che vivono di acquisizioni e aperture continue di nuovi hub. Perché consente di modulare dinamicamente le risorse in tempo reale. L’elasticità è l’opposto della rigidità delle infrastrutture on-prem. E con i servizi gestiti, le aziende possono affidare la complessità tecnologica a partner specializzati, liberando l’IT interno da attività operative e permettendogli di concentrarsi sull’innovazione e sul supporto diretto al business» – conclude Abad, CEO di Deda Tech.