Oltre la black box: come l’agentic AI sta cambiando il nostro rapporto con la spiegabilità

Oltre la black box: come l’agentic AI sta cambiando il nostro rapporto con la spiegabilità

Possiamo davvero fidarci di un’AI che decide da sola? E come possiamo capirla senza rinunciare alle sue performance?

A cura di Luca Barbanotti, Senior Customer Advisor Advanced Analytics and AI di SAS

Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante: siamo passati da sistemi rigidi e determistici a modelli sempre più intelligenti e autonomi. Oggi parliamo di Agentic AI – sistemi capaci non solo di automatizzare compiti, ma anche di agire in autonomia per osservare il contesto, valutare opzioni, prendere decisioni, raggiungere obiettivi.

È affascinante, ma anche un po’ inquietante. Se un’AI può decidere da sola, come facciamo a sapere perché prende certe decisioni? E soprattutto, come possiamo garantire che siano corrette, giuste, o persino etiche?

Il dilemma della “scatola nera”

Modelli più semplici come alberi decisionali o regressioni ci permettono di seguire ogni passaggio della logica che porta ad una decisione. Invece, artefatti più avanzati, soprattutto se basati su deep learning e reinforcement learning (apprendimento per rinforzo), funzionano come una scatola nera: vediamo cosa entra e cosa esce, ma non sempre capiamo cosa succede dentro.

Questo pone una sfida reale: quando l’AI ci dà una risposta, possiamo fidarci? Senza spiegazioni comprensibili, diventa difficile valutare l’equità, l’accuratezza o la conformità delle sue decisioni. In settori critici come la sanità, la finanza o la giustizia, questo può diventare un problema serio.

Spiegabilità e governance: due parole chiave

Quando l’intelligenza artificiale prende parte a decisioni importanti – come una diagnosi medica o un investimento finanziario – la trasparenza non è un optional, ma una necessità. Serve per creare fiducia, per garantire il rispetto delle regole e per dare agli utenti la possibilità di comprendere e, se necessario, contestare il risultato.

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Ma la spiegabilità da sola non basta. Serve anche un sistema di governance strutturato, che permetta di monitorare, auditare e regolare l’AI, anche quando evolve o si adatta a nuovi dati. Solo così possiamo garantire che l’AI operi in modo sicuro e controllato, anche in quelle situazioni in cui le si accorda una maggiore autonomia.

Perché spiegare l’agentic AI è così difficile

I sistemi di agentic AI sono complessi per natura: imparano attraverso l’interazione, si adattano continuamente e prendono decisioni su più livelli. Questo rende difficile non solo motivare le loro scelte, ma anche mantenere spiegazioni coerenti nel tempo. Ogni nuova interazione può modificare il comportamento del sistema, e quindi anche il modo in cui prende decisioni.

E poi c’è il nodo della conformità: se l’AI evolve, ciò che oggi è comprensibile e tracciabile potrebbe diventare obsoleto domani. È proprio per questo che serve una governance solida e sempre aggiornata.

È davvero necessario scegliere tra trasparenza e performance?

Spesso si pensa che spiegabilità e prestazioni siano in conflitto: maggiore trasparenza comporta inevitabilmente un sacrificio in termini di prestazioni. Ma non è sempre così. Esistono soluzioni ibride, che combinano modelli interpretabili con modelli potenti ma meno trasparenti. E le moderne piattaforme di decision intelligence aiutano le aziende a integrare governance e spiegabilità nei propri workflow, anche su larga scala.

Ad oggi, esistono già diversi casi d’uso dove la spiegabilità è già divenuta realtà:

  • Sanità: i sistemi diagnostici AI ora mostrano ai medici quali biomarcatori hanno influenzato una diagnosi, aumentando la fiducia nelle decisioni.
  • Finanza: gli algoritmi di investimento usano tecniche come i valori SHAP per rendere chiare le ragioni dietro le scelte di portafoglio.
  • Marketing: gli agenti AI che gestiscono le interazioni con i clienti forniscono spiegazioni utili ai team di marketing per comprendere (e migliorare) le strategie.
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Guardando al futuro: un’AI più responsabile

L’AI sta diventando sempre più autonoma, ma anche più potente. Per questo, non possiamo più permetterci di tralasciare spiegabilità e governance. Serve un equilibrio tra trasparenza, performance e controllo. Solo così possiamo costruire un futuro in cui l’AI lavora al nostro fianco in modo sicuro, etico e affidabile.