La più longeva azienda HR italiana integra responsabilità sociale, innovazione e welfare in una strategia di lungo periodo. La sostenibilità è una scelta strategica, non un capitolo a parte
Inaz nasce nel 1948 con l’obiettivo di razionalizzare le attività per migliorare il benessere dei dipendenti. La sua cultura d’impresa continua a orientarne scelte e visione di business. Per la più longeva azienda HR italiana, la sostenibilità rappresenta l’elemento strutturale della strategia, non un capitolo a parte. «La responsabilità sociale è parte integrante della nostra storia» – spiega Ludovica Busnach, consigliera Inaz e figlia di Linda Gilli, presidente della società. «La nostra realtà si è sempre contraddistinta per l’attenzione all’etica nei processi, nelle soluzioni e nella gestione delle persone. Il profitto non è l’unico obiettivo da perseguire».
GOVERNANCE ESG
Inaz nel corso degli anni ha promosso iniziative culturali in ambito lavoro e umanesimo di impresa e la collana editoriale “Piccola Biblioteca d’Impresa Inaz”. «Quando i temi della sostenibilità hanno trovato una sintesi nei criteri ESG, abbiamo deciso di affrontarli in modo strutturato» – continua Ludovica Busnach. «Abbiamo pubblicato il Bilancio di Sostenibilità, oggi alla seconda edizione, e istituito un Comitato ESG che monitora il piano strategico triennale, con iniziative su people management, diversity e inclusione, formazione, salute e sicurezza, governance responsabile, digital innovation e impatto ambientale.
Inoltre abbiamo aderito al Global Compact delle Nazioni Unite, adottando un approccio sistemico per garantire che la sostenibilità permei tutte le decisioni strategiche e operative». Tra gli interventi concreti, l’efficientamento dei data center, la dematerializzazione dei processi e lo sviluppo di software HR etici e accessibili, progettati secondo i principi di privacy-by-design. Inaz ha realizzato anche le dashboard analytics ESG per la rendicontazione non finanziaria: «Utilizzando KPI e standard aggiornati le aziende possono misurare e monitorare i propri impatti nei tre ambiti ESG e garantire informazioni sempre disponibili».
RISPONDERE ALLA SOCIETÀ
Un altro pilastro è la restituzione di valore alla società. L’approccio filantropico è la cifra distintiva di Inaz, che ha promosso, per esempio, donazioni e attività di microcredito a sostegno dell’imprenditoria femminile. «Ma abbiamo voluto fare un passo in più, introducendo il volontariato aziendale collaborativo, per rendere la donazione un’esperienza condivisa» – racconta Ludovica Busnach. La collaborazione con “Pane Quotidiano Onlus” e la partecipazione alla “Pink Parade” della Fondazione Veronesi sono espressioni di questo approccio. Attraverso la sua Academy, Inaz investe nella crescita delle persone, con programmi su intelligenza artificiale, cloud computing, data analytics e leadership etica, pensati per sviluppare competenze al passo con i tempi.
«Formiamo professionisti HR, aprendo l’accesso anche alle categorie protette. Sosteniamo la genitorialità e promuoviamo la parità di genere, facendo attenzione al gender pay gap ed alla prossima trasparenza salariale». La responsabilità valoriale guida il passaggio generazionale, in linea con gli standard AIDAF: «Chi viene dopo deve custodire i valori e agire con responsabilità economico-finanziaria, soprattutto nei periodi di incertezza».
TALENTI, BENESSERE E FUTURO
L’equilibrio tra vita lavorativa e privata è una pratica aziendale consolidata. Inaz offre flessibilità oraria, una piattaforma welfare personalizzata e spazi collaborativi fisici e digitali, che favoriscono produttività sostenibile e benessere psicofisico. «Nel prossimo triennio, vogliamo rafforzare l’integrazione tra innovazione tecnologica e sostenibilità» – spiega Ludovica Busnach. «Dopo aver conseguito la certificazione UNI/PdR 125:2022, puntiamo a consolidare percorsi di leadership femminile e mentoring per ridurre il gender gap. Inoltre, stiamo ottimizzando la flotta aziendale, riducendo carta e materiali monouso e sviluppando soluzioni di intelligenza artificiale etica e inclusiva, secondo le linee guida Web Content Accessibility – WCAG».
Per la terza generazione di Inaz, l’inclusione genera valore reale e misurabile. «Nei team IT la diversità accelera la creatività e migliora la qualità progettuale» – afferma Ludovica Busnach. «Le politiche di flessibilità e benessere contribuiscono a ridurre turnover e assenteismo. Coniugare eccellenza tecnologica, responsabilità sociale e attenzione alle persone è il modo migliore per attrarre e trattenere i talenti».


































