Autonomia sotto controllo e governance rigorosa. Decisioni più rapide ma sempre verificabili. RELEX risponde così alla sfida di un’IA affidabile e trasparente nella pianificazione della supply chain e del retail
L’IA agentica è riconosciuta dagli analisti come la nuova fase evolutiva dell’intelligenza artificiale generativa: si tratta di agenti intelligenti che non si limitano a generare contenuti o suggerimenti, ma operano concretamente all’interno dei software aziendali, promuovendo un’ottimizzazione continua. RELEX Solutions, azienda specializzata in soluzioni per l’ottimizzazione della supply chain e del retail, offre una visione dettagliata su come questi sistemi possano operare senza compromettere il controllo umano e la trasparenza aziendale.
«All’interno della nuova business unit dedicata, sviluppiamo i sistemi di IA agentica seguendo un quadro di governance estremamente rigoroso, pensato per garantire controllo, trasparenza e affidabilità in ogni fase del processo» – spiega Tommi Vilkamo, engineering director di RELEX AI. «RELEX adotta pratiche rigorose di sviluppo software per garantire che i sistemi di IA siano sicuri, conformi, affidabili e protetti. La sicurezza è garantita dagli stessi protocolli di livello aziendale che proteggono i dati dei nostri clienti».
LIMITI E SUPERVISIONE
Nella progettualità di RELEX, ogni agente opera all’interno di un perimetro ben definito, con domini e livelli di accesso ai dati accuratamente assegnati. «Le proposte generate dall’IA richiedono sempre un’approvazione umana. Con l’evoluzione dei sistemi, è possibile introdurre livelli progressivi di autonomia, mantenuti comunque entro limiti prestabiliti» – continua Vilkamo. «La piena trasparenza è garantita dalla capacità di Rebot, l’assistente GenAI di RELEX, di spiegare il proprio ragionamento in linguaggio naturale, mentre ogni nuova funzionalità viene verificata in ambienti controllati per assicurarne l’affidabilità prima del rilascio su larga scala». Nell’era dell’IA agentica, il ruolo dell’analista sta diventando sempre più strategico. «Le nuove competenze includono la conoscenza dell’IA, la comprensione del funzionamento dei sistemi agentici, dei loro punti di forza e dei loro limiti, ma anche una profonda competenza nel settore, per convalidare i risultati ottenuti. E poi la gestione delle eccezioni, ossia di quella fetta che va dall’1% al 20% dei casi che richiedono il giudizio umano».
FORMAZIONE E PIANIFICAZIONE
L’uso di agenti intelligenti può avere un impatto significativo sull’accelerazione della curva di apprendimento dei nuovi assunti. Tuttavia, se il loro utilizzo non è guidato con attenzione, esiste il rischio di creare operatori dipendenti dalla tecnologia, capaci di interagire con gli agenti ma con una comprensione insufficiente dei principi fondamentali della pianificazione. Per questo motivo, è essenziale investire nello sviluppo di una solida expertise nel dominio di business, così da garantire che le nuove competenze digitali si integrino con una reale padronanza dei processi. «L’obiettivo è evitare un affidamento cieco alla tecnologia» – osserva Vilkamo. «Serve puntare sulla formazione continua e su una solida pianificazione. L’IA deve amplificare, non sostituire, le competenze umane. Le performance migliori nascono proprio dall’incontro tra la profondità del know-how umano e l’efficienza degli agenti intelligenti».


































