Red Hat ridefinisce il cloud storage ibrido ed enterprise

Red Hat apporta l’innovazione della community e le economie della standardizzazione al mercato multi miliardario dei Network Attached Storage (NAS) Scale-Out con Red Hat Storage Server 2.0

Red Hat, leader mondiale nella fornitura di soluzioni open source, ha annunciato la disponibilità a livello globale di Red Hat Storage Server 2.0, la soluzione software di storage scale-out open source dell’azienda per la gestione di dati non strutturati. Red Hat Storage Server 2.0 trasforma il mercato dello storage enterprise e cloud combinando – per la prima volta – l’innovazione generata dalla community con le economie di scala dei server x86 in ambienti on-premise, cloud o ibridi.

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In tutti i settori industriali, i volumi di dati non strutturati – che vanno dai contenuti di social media, testi ed email fino a immagini, video e file audio – stanno esplodendo come conseguenza della digitalizzazione, della mobilità e di un mondo sempre più connesso, superando drasticamente la crescita dei dati strutturati. Entro il 2020, è prevista una crescita dei dispositivi e sensori connessi a Internet che raggiungerà i 50 miliardi, una previsione che supporta la stima di IDC secondo cui il volume totale del digital universe – formato al 90% da dati non strutturati pari a 1,8 zettabyte nel 2011 – aumenterà di un fattore di 50 nel 2020. Poiché il volume dei dati non strutturati continua a crescere, le organizzazioni stanno affrontando la sfida che comporta sia la gestione sia dell’IT che dei dati, e le soluzioni storage hardware proprietarie e rigide a codice chiuso potrebbero non essere attrezzate per aiutare le aziende a gestire tali difficoltà in maniera efficiente in termini di costi o scalabilità.

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Le soluzioni Red Hat Storage si basano sull’innovazione prodotta dalla community per indirizzare le sfide storage scale-out. Red Hat Storage Server 2.0 è la prima soluzione file storage del settore che si integra semplicemente con lo storage a oggetti, consentendo agli utenti di combinare quantità di storage maggiori in un unico pool centralizzato. Il file e object storage unificato semplifica la gestione di differenti tipi di dati, fornendo ai clienti uno storage potente e flessibilità a livello delle informazioni, la possibilità di scalare per rispondere alla domanda di storage di dati non strutturati e di sfruttare le opzioni di accesso alle informazioni in una maniera più efficiente in termini di costi.

Basato sul sistema operativo leader di mercato Red Hat Enterprise Linux, Red Hat Storage offre libertà di scelta consentendo ai clienti di implementare storage efficiente in termini di costi, scalabile e altamente disponibile senza compromettere le performance. Red Hat Storage Server può essere implementato facilmente su infrastrutture on-premise, di private cloud, public cloud o in ambienti cloud ibridi  ed è ottimizzato per i workload storage intensivi, incluso il high performance computing (HPC), l’archiviazione near-line e cloud di contenuti multimediali complessi. 

Red Hat Storage Server 2.0 è caratterizzato inoltre dalle seguenti innovazioni chiave:

 – Maggiore possibilità di scelta, offrendo compatibilità con oltre 50 tipologie di server dual-socket x86-based

 – Modalità open e standard-based, Red Hat Storage Server 2.0 è caratterizzato dal supporto ai principali protocolli di accesso file inclusi Common Internet File System (CIFS), Network File System (NFS), HTTP e OpenStack Swift;

 – Controllo senza compromettere l’accessibilità e la disponibilità dei dati, inclusa le geo-replication, per dotare Red Hat Storage del necessario alla gestione dei workload di produzione più esigenti.

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Disponibile solo in Technology Preview, Red Hat Storage Server 2.0 offre inoltre supporto per l’infrastruttura big data, con compatibilità per Apache Hadoop che fornisce una nuova opzione storage per le implementazioni Hadoop. Con la possibilità di installare Red Hat Storage in ambienti Hadoop, sia in combinazione che assieme a Hadoop Distributed File System (HDFS), o in sostituzione a HDFS, questa tecnologia di preview Red Hat Storage Server 2.0 consente accesso più rapido ai file e apre i dati all’interno delle implementazioni Hadoop alle altre applicazioni file- o object-based. Inoltre, è disponibile solo in Technology Preview  una console di gestione per Red Hat Storage. Basata su oVirt Project – la piattaforma open source di infrastruttura e di gestione della virtualizzazione– la console di gestione Red Hat Storage Server 2.0 offre agli utenti visibilità e controllo all’interno dei loro cluster storage attraverso un singolo cruscotto.

Red Hat Storage Server 2.0 è già disponibile, e viene presentato in collaborazione con  un ecosistema di leader di mercato, offrendo agli utenti accesso a un’ampia selezione di servizi storage.

“Dopo tanti mesi di beta testing di successo presso aziende leader in tutto il mondo, che si aggiungono ai progressi fatti a partire dal nostro ingresso nel mecato dello storage scale-out lo scorso autunno con l’acquisizione di Gluster da parte di Red Hat, siamo entusiasti di poter togliere l’etichetta “beta” e offrire al mercato Red Hat Storage Server. Nei prossimi anni, si prevede che le soluzioni storage open source e i volumi di server x86 trasformeranno il mercato dello storage allo stesso modo in cui Linux e i server x86 hanno trasformato il mercato dei server, e con Red Hat Storage ci stiamo posizionando per essere davvero in prima linea in questa trasformazione del mercato”, ha affermato Ranga Rangachari, vice president and general manager, Storage, Red Hat.

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“Red Hat ci sta aiutanto ad aprire la strada a un cambiamento fondamentale nel modo di vendere e utilizzare lo storage. Con uno storage scale-out file e object-based unificato e basato su software, implementabile in modalità on-premise o public cloud, che supporta big data non strutturati o semi-strutturati, i clienti Red Hat sono ora in grado di standardizzare su un’infrastruttura storage scalabile che supporta una vasta gamma di applicazioni e di requisiti di accessibilità alle infromazioni”, ha spiegato Terri McClure, senior storage analyst, Enterprise Strategy Group.

“Gli utenti fanno fatica a contenere i costi dello storage dal momento che devono soddisfare una necessità più che mai in espansione di gestione di big data e archivi e sono oggi pronti ad abbracciare soluzioni che offrono risparmio senza sacrificare la disponibilità o le performance. Lo storage scale-out costruito utilizzando software storage open source supportato a livello professionale su server x86 configurati con componenti direct attached storage, offrono sia costi ridotti che prodotti decisamente interessanti”, ha concluso Stan Zaffos, vice president and research director, Storage, Gartner.