Nasce la ricerca “social”: ecco +1 di Google

Non credete a chi dice che è l’anti “like” di Facebook. I due si completano a vicenda

Fino a ieri erano solo algoritmi. Oggi sono molto di più. Google lancia il bottone “+1” che si posiziona sotto i risultati delle ricerche. +1 è molto di più di un semplice numero. Dietro questa sigla c’è tutto il nostro mondo social. Funziona così: ci registriamo a Google (non serve se abbiamo già Gmail, Gtalk, Greader, Buzz, Gcalendar, ecc.) e istantaneamente avremo la possibilità di giudicare i risultati di una determinata ricerca sul Web. Allo stesso modo vedremo dove i nostri amici (della rete Google) hanno lasciato un +1 in giro per Internet.

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C’è da dire che per ora funziona solo nella versione .com ma presto arriverà anche nelle versioni localizzate. La scossa social dell’azienda è partita a Gennaio quando sulla parte sinistra del motore di ricerca sono state inserite delle opzioni per ordinare i risultati secondo diversi parametri, come ad esempio visualizzare il “live blogging” di Twitter su un termine ricercato.

Anche se in giro qualcuno parla di affronto diretto al “like” (“mi piace”) di Facebook, in realtà i due sistemi differiscono, e non di poco. Il social network di Zuckerberg ha introdotto il like esclusivamente come sistema per estendere le nostre preferenze al di fuori di Facebook. Se stiamo leggendo un articolo interessante sul sito del New York Times possiamo schiacciare il pulsante e automaticamente comparirà nella nostra bacheca. Il nostro mondo popola Facebook, e lì rimane. +1 invece è un’altra storia, per certi aspetti inversa. E’ Google che popola il nostro mondo influenzando le nostre decisioni su quale sito visitare dopo aver visto i risultati di ricerca.

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L’importanza maggiore poi viene assunta a livello di social marketing. Da qui a qualche mese infatti le ricerche +1 influenzeranno direttamente gli indici AdWords e AdSense. In che modo? Se digito “lavoro Milano” su Google mi appariranno una serie di risultati. Ipotizziamo che molti dei miei amici abbiano cercato la stessa cosa e che molti abbiano lasciato un +1 in 3 siti su 4 in elenco. E’ abbastanza elementare che anche io andrò a visitare quei siti, e solo dopo, se ne avrò tempo e voglia, visiterò quelli senza commenti. Possiamo considerarla una sorta di “meritocrazia” digitale visto che nei risultati di ricerca non dovrebbero (almeno spero) apparire i siti con i maggiori click e basta, ma quelli con i maggiori +1, che avranno soddisfatto maggiormente le aspettative degli internauti. Un sistema che si dovrebbe adottare anche in politica.