Grillo chiede al web se espellere Mastrangeli che risponde: “neanche in Corea del Nord”

Il leader del M5S ha chiesto alla Rete di decidere sull’espulsione dal Movimento del senatore Marino Mastrangeli, reo di aver partecipato a troppi Talk Show televisivi. Lui non ci sta e definisce “illegittima” e “antidemocratica” la votazione

Beppe Grillo è nemico della televisione e non fa sconti a nessuno. Oggi 30 aprile 2013 dalle 11 alle 17 i seguaci del comico genovese sono chiamati a decidere sull’espulsione dal Movimento di Marino Mastrangeli, senatore del M5S reo di aver partecipato a numerosi Talk Show televisivi.

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Il web decide: Mastrangeli va espulso?

I partecipanti alla votazione, ovviamente effettuata in Rete, dovranno stabilire se Mastrangeli ha effettivamente violato il codice di comportamento da lui firmato, e sottoscritto da tutti i membri del Movimento, infrangendo “numerose volte la regola ‘Evitare la partecipazione ai talk show televisivi, benchè l’intero gruppo lo avesse più volte invitato a desistere, senza alcun coordinamento con i gruppi parlamentari e danneggiando così l’immagine del M5S con valutazioni del tutto personali”, come ha sottolineato lo stesso Grillo.

La reazione di Mastrangeli

Ovviamente il senatore non ha preso bene la notizia e ha definito “illegittima” la modalità di voto scelta per prendere una decisione sulla sua espulsione. “E’ assurdo che si possa far votare dando un preavviso di zero secondi”, ha dichiarato Mastrangeli sottolineando come il post sul blog di Grillo che annunciava la votazione sia stato pubblicato alle 11:00. “E’ una vergogna. Siamo nella Corea del Nord” – ha continuato il senatore – “Qual è la fretta?  Perchè i media sono occupati nella votazione di fiducia al governo? O perché domani è il primo maggio? Sono convinto che la rete mi darà fiducia. E in ogni caso non credo che parteciperanno molti”. Alla domanda sul suo futuro in Senato, se il web decidesse per la sua espulsione dal Movimento, Mastrangeli ha risposto: “se solo la minoranza degli iscritti mi dovesse riconfermare la fiducia continuerò a rappresentare la minoranza interna al M5S nel Misto”.

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I pro e i contro della Rete

La Rete è un mezzo potente e Grillo lo sa. Le sue fortune elettorali sono sicuramente da imputare ad un uso innovativo del web e dall’esclusione di mezzi elettorali più comuni come la televisione dalla campagna per le presidenziali. Proprio la mancata presenza sui media tradizionali ha creato un effetto “cassa di risonanza”, in cui i messaggi inviati su Internet, anche attraverso i social network come Twitter, venivano amplificati sul mezzo televisivo. Un paradigma che i politici vecchio stampo come Pierluigi Bersani non hanno saputo far proprio. A volte però capita che chi di web ferisce di web perisce. Un gruppo di hacker di Anonymous vicini al PD ha minacciato di rendere pubbliche le conversazioni e-mail della parlamentare grillina Giulia Sarti se il leader del movimento non manterrà le promesse fatte in campagna elettorale.