Da IBM una ricerca sui Chief Financial Officer

Circa il 60% dei CFO punta a migliorare la pianificazione operativa e le capacità analitiche

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Secondo quanto riportato da uno studio globale condotto da IBM tra i Chief Financial Officer (CFO), circa tre quarti dei CFO delle medie imprese indica tra le esigenze prioritarie quella di avere processi decisionali più rapidi e di ridurre i costi. Lo studio mette in evidenza che i CFO delle medie imprese ritengono che le pressioni esterne (economiche, di settore, normative) aumenteranno nei prossimi tre anni e quindi la maggior parte di loro ritiene di dover introdurre importanti cambiamenti per far fronte ai nuovi scenari.

Sempre più spesso i CFO delle medie imprese sono chiamati a intervenire su questioni decisive per il business quali il cambiamento della domanda, le pressioni dei prezzi, l’evoluzione dei modelli di business, la strategia delle informazioni e allocazione delle risorse.

La grande maggioranza degli intervistati ha sottolineato un divario significativo tra l’importanza dei temi chiave nell’agenda dei CFO e la loro efficacia nell’esecuzione. I divari maggiori sono stati riscontrati nel promuovere l’integrazione delle informazioni (32%), nello sviluppo dei talenti (28%), nella consulenza in tema di strategia aziendale (27%), nella gestione e mitigazione del rischio d’impresa (24%)

Aree critiche

Se da un lato i risultati indicano che i CFO rivestono un ruolo sempre più significativo nelle questioni strategiche e operative, per aiutare l’azienda a prendere decisioni migliori più rapidamente, i CFO delle medie imprese segnalano comunque difficoltà nelle aree dell’efficienza finanziaria e del business insight.

– Oltre il 40% delle aziende produce le metriche finanziarie manualmente

– Il reparto Finanza dedica oltre il 50% del tempo ad attività transazionali

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– Il 50% non dispone di una piattaforma di pianificazione comune; il 36% non dispone di una piattaforma di reportistica comune

– Circa il 60% non è soddisfatto della propria capacità di pianificazione operativa e di analitica previsionale

– Il 47% è scarsamente o mediamente efficace nel prevedere le forze estern

Integratori di valore

Per dare un contributo di valore è importante riuscire a diventare “Integratori di valore”, stimolando due qualità essenziali in tutta l’organizzazione:

Efficienza della divisione Finanza – Il grado di standard comuni in termini di processi e dati in tutta l’organizzazione

Business insight – Il livello di maturità del talento, della tecnologia e della capacità analitica della divisione Finanza per poter fornire ottimizzazione gestionale, pianificazione ed elementi di conoscenza strategici.

“Valore” indica il contributo della divisione Finanza alla gestione dell’Impresa, mentre “Integratore” comunica l”importanza che queste organizzazioni attribuiscono alla standardizzazione e alla condivisione e integrazione delle informazioni e dei processi. Gli Integratori di Valore hanno trovato il modo di eccellere e di navigare in un clima economico nuovo.

Lo studio indica che applicare standard di processi e dati, integrare le informazioni e sfruttare la “business analitycs” sono capacità chiave, che consentono di migliorare business “insight” e gestione del rischio. Le aziende di medie dimensioni sono ben consapevoli dell’importanza di queste capacità.

Ad esempio lo studio Global CIO Study del 2009 ha rivelato che l’86% dei CIO delle medie imprese identifica nella business intelligence e nell’”analitica” – la capacità di individuare modelli nella vasta quantità di dati e di estrarne elementi di conoscenza immediatamente utilizzabili – la soluzione principale per potenziare la competitività nell’arco dei prossimi cinque anni.

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Il Global CFO Study

I risultati di questo rapporto si basano su un’indagine condotta nella primavera e nell’estate del 2009 dalla practice Financial Management di IBM Global Business Services e dall’IBM Institute for Business Value (IBV). I partecipanti comprendevano più di 1.900 CFO e direttori finanza di alto livello, provenienti da 81 Paesi e 35 settori.

Di questi, 445 partecipanti operavano in aziende di medie dimensioni, definite come aziende con fatturato annuo inferiore a 500 milioni di dollari. Questi CFO hanno partecipato a interviste strutturate condotte di persona dai professionisti IBM o ad indagini online, concepite per acquisire elementi di conoscenza su come i professionisti della Finanza sono interessati e gestiscono prestazioni, rischi, leve operative e governance.

Per consultare i risultati completi della ricerca e lo studio dei casi, visitate: www.ibm.com/cfostudy