Italia protagonista all’Intel Business Challenge Europe 2013. Vincono SEM+ e Tensive

L’Italia assoluta protagonista della competizione di start up europea, grazie anche al terzo posto del progetto milanese Tensive e alle sue soluzioni di biomateriali impiantabili

Intel Corporation ha annunciato i vincitori della Intel Business Challenge Europe 2013, il risultato di otto mesi di lavoro del concorso di business plan che permette di identificare e sostenere alcuni degli studenti e laureati più creativi e innovativi in tutta Europa. L’Italia, con ben due progetti classificati al primo e al terzo posto, per la prima volta nella storia dell’importante competizione europea ha giocato un ruolo da assoluta protagonista.

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Organizzata unitamente all’Euro Nano Forum, un forum che riunisce esperti europei di nanotecnologie, l’Intel Business Challenge Europe è un concorso che promuove le soluzioni innovative e le tecnologie intelligenti del futuro. I finalisti hanno sviluppato progetti che spaziano in diversi campi: dispositivi sanitari e medicali, energia ed eco-tecnologie, individui e società, ICT, biotecnologie e nanotecnologie. I partecipanti hanno dovuto dimostrare alla giuria di investitori di capitale, esponenti del mondo accademico e dirigenti aziendali che la loro soluzione era in grado di trasformarsi in un business reale, delineando una chiara proposizione di valore, una strategia aziendale e individuando il mercato potenziale.

A seguito di una serie di workshop di formazione intensiva e a due giorni di presentazione dei progetti, i cinque vincitori, selezionati da una giuria presieduta da Marcin Hejka, Managing Director di Intel Capital Europa Orientale, Medio Oriente, Africa e Russia, si sono aggiudicati la partecipazione alle finali mondiali. Le cinque squadre vincitrici rappresenteranno ora l’Europa alle finali Intel Global Challenge 2013 all’Università della California di Berkeley ad ottobre 2013.

I vincitori

Il primo posto è stato assegnato al team italiano Sensing ElectroMagnetic Plus (SEM+), azienda nata nei laboratori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell’IIT di Genova, ad opera di Silvano Furlan, Alessandro Levi e Matteo Piovanelli. SEM+ sviluppa e commercializza una nuova tecnologia brevettata che introduce la terza dimensione del touch nei sensori basati su interfacce tattili. SEM+ rileva la posizione e l’intensità (pressione) di contatti multipli su una superficie, anche se è curva o flessibile. La tecnologia, applicata ai dispositivi elettronici di consumo, rende possibile un’interazione più naturale tra gli utenti e i dispositivi.

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La soluzione di sicurezza Excalibur, dalla Slovacchia, ha ottenuto il secondo posto. Con la diffusione dell’Internet delle cose, Excalibur si propone di fornire un’autenticazione senza soluzione di continuità e onnipresente, con tutti gli account degli utenti protetti centralmente tramite i loro telefoni cellulari.

Sul terzo gradino del podio è salito un altro progetto italiano, Tensive, incentrato su soluzioni di biomateriali impiantabili e sviluppato da Alessandro Tocchio, Federica Destro, Federico Martello, Irini Gerges e Margherita Tamplenizza. Tensive sfrutta il know-how e le tecnologie brevettate dai suoi fondatori presso la Fondazione Filarete di Milano. Il core business è incentrato sia sulla commercializzazione di un supporto poroso biocompatibile per la rigenerazione ex-vivo di tessuti biologici vascolarizzati, utile in applicazioni di terapia cellulare, sia di un supporto poroso degradabile, resistente alla compressione, da usare come protesi portante nelle procedure ortopediche e spinali per riparare grandi difetti ossei. Grazie al potenziale delle sue tecnologie e know-how, Tensive potrà sviluppare prodotti per la rigenerazione di tessuti molli.

Al quarto posto si è piazzata infine Gameleon, piattaforma bulgara di progettazione di giochi; la quinta posizione è stata assegnata all’innovativa tecnica di rivestimento di cateteri BioRepeller della squadra danese. I cinque vincitori hanno ottenuto la partecipazione all’Intel Global Challenge all’Università della California di Berkeley, nella Silicon Valley.

Bernadette Andrietti, Vice President e EMEA Director Marketing di Intel, ha commentato: “Sono rimasta colpita dal talento che abbiamo visto alla finale di quest’anno a Dublino. Lo standard è stato così alto e lo slancio, l’ambizione e la creatività mostrate da tutte le 24 squadre hanno reso molto difficile la decisione della giuria. L’aspetto che è emerso chiaramente quest’anno è che così tanti dei progetti non mirano soltanto a generare profitti, ma ambiscono ad utilizzare la tecnologia e la scienza per far progredire l’intera società”.

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Le squadre vincitrici sono state scelte tra le migliaia di contributi ricevuti per il concorso, provenienti da 27 Paesi. I team in gara nelle finali di Dublino provenivano da 9 Paesi: Bulgaria, Danimarca, Israele, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Regno Unito. Tutte le squadre partecipanti hanno ricevuto coaching e supporto da esperti internazionali durante tutta la fase preparatoria per perfezionare le loro idee, creare piani aziendali perseguibili e ottimizzare le loro presentazioni per attrarre interesse e investimenti.

Intel è l’organizzatore dell’iniziativa, coadiuvato dai partner strategici Junior Achievement-Young Enterprise e INVESTIN High Tech Foundation. Quest’anno, le finali di IBC Europe sono state patrocinate dalla Presidenza irlandese dell’Unione Europea, il che conferisce ai partecipanti maggiore visibilità sul mercato europeo e a livello di politiche comunitarie. I vincitori proseguiranno ora nella sfida mondiale contro gli altri finalisti per il titolo internazionale nell’ambito dell’Intel Global Challenge all’Università di Berkeley, che ha sede nella Silicon Valley, il centro globale del progresso tecnologico.