La value proposition di HP per il finance passa per il cloud e l’analisi dei big data

IDC traccia la roadmap dei servizi bancari nell’economia della “condivisione”. Le nuove regole e la sfida dell’innovazione con un approccio open ai servizi

L’Executive business lunch organizzato da HP in collaborazione con IDC ha fatto il punto sul cambiamento e sulla necessità di coniugare innovazione di business e nuove tecnologie nel banking.

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Guardando all’evoluzione strutturale del sistema bancario, il problema principale risiede nella limitata revisione dei modelli di business, nell’integrazione dei canali tradizionali e di quelli digitali e nell’ottimizzazione delle infrastrutture IT in ottica as a Service.

Le banche si trovano in una fase critica di transizione e sono alla ricerca di nuove formule per incrementare la marginalità e la fidelizzazione dei clienti: da un lato ci sono gli adempimenti normativi previsti da Basilea 3 che sostanzialmente vuol dire più capitale e meno leva finanziaria, dall’altra l’attenzione crescente sulla gestione del rischio.

Per Alex Kwiatkowski, research director di IDC Financial Insights, che ha fornito le coordinate per orientare il cambiamento dei servizi bancari nel contesto internazionale e nazionale, la banca del futuro sarà quella «omnichannel» che riuscirà essere completamente «no paper, no plastic, no hidden fees».

Per restare al presente, Fabio Rizzotto, senior research & consulting director di IDC Italia ha rilevato che «il livello di concentrazione del sistema italiano è in linea con quello europeo, ma risulta sbilanciato per numero di sportelli, valore aggiunto per dipendente e ricavi per sportello». In cima alle priorità IT per il banking ci sono: «Payments, settlements & STP insieme a una moderata attenzione al canale social».

Ed è proprio lo sviluppo dei canali social a guidare la «contaminazione buona» nella trasformazione delle istituzioni finanziarie, come spiega Tiziana Natale, EMEA director, technology services di HP.

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«Le banche parlano di comunicazione ma i servizi restano standard. Tutto il mondo finance è digitalizzabile. Le filiali fisiche non spariranno, ma saranno ridefiniti ruoli e obiettivi per il mantenimento del business e l’aumento della marginalità per cliente. Conto corrente, carta di credito, mutuo sono prodotti, non servizi. Intorno a questi prodotti bisogna creare un’offerta strutturata di servizi su misura e “event driven”, attingendo al patrimonio di dati e informazioni già in possesso delle banche, ma poco sfruttato finora. Gli approcci tradizionali non sono più compatibili con i requisiti di tempo che il mercato finance richiede. Per cambiare ci vuole coraggio, ma anche conoscenza e creatività per aprire le banche alla relazione social con il cliente».