Si chiama R.E.A.L. il sistema portatile di assistenza remota di Océ che sfrutta le potenzialità della Realtà Aumentata
Océ ha annunciato lo studio, in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, di un sistema portatile di assistenza remota che sfrutta le potenzialità della Realtà Aumentata.
Il progetto è stato supportato da una ricerca il cui scopo era indagare le opportunità di impiego e identificare le sfide da fronteggiare nell’introduzione delle tecnologie CAR (Collaborative Augmented Reality).
Dopo la nomina a miglior country del mondo nella vendita di sistemi di stampa digitale, Océ Italia torna a mostrare la propria eccellenza con R.E.A.L. un progetto dedicato all’assistenza tecnica che permette la collaborazione in tempo reale tra due persone: un tecnico sul campo e un tecnico esperto da remoto.
“La realtà aumentata collaborativa (Collaborative Augmented Reality), su cui si basa lo sviluppo di R.E.A.L., è oggi una delle tecnologie emergenti ritenute più interessanti, per il contesto del service manutentivo. Ancora una volta, Océ si pone come pioniere nell’ambito dell’assistenza tecnica, ambito nel quale dimostra la propria leadership a livello globale, supportando e investendo nella ricerca tecnologica e nei servizi” ha dichiarato Carlo Ruggeri National Service Manager di Océ.
Grazie al nuovo sistema sviluppato da Océ, il personale tecnico può ricevere supporto audio e video da esperti a distanza attraverso uno strumento di visualizzazione delle informazioni che può essere indossato dall’operatore. In questo modo, il tecnico sul campo, che indossa il dispositivo, può essere assistito passo dopo passo in diverse fasi: assistenza, manutenzione e risoluzione dei problemi.
R.E.A.L. l’innovativo sistema portatile di assistenza remota
R.E.A.L. è composto da un’unità centrale, basata su mini PC, un caschetto con Near Eye Display e videocamera, una videocamera portatile, due batterie e i relativi cavi di collegamento. Il funzionamento di R.E.A.L. è molto intuitivo: il tecnico che si trova presso il cliente che ha richiesto l’intervento di assistenza, indossa un caschetto e grazie alla videocamera può trasmettere ciò che vede al tecnico da remoto, mentre un display gli permette di visualizzare le istruzioni virtuali (inviate da remoto) sovrapposte alla realtà.
L’operatore è inoltre dotato di cuffie e microfono per la comunicazione audio. Il tecnico da remoto, per comunicare con l’addetto all’assistenza tecnica che si trova presso il cliente, si serve di un computer con connessione internet e comunica con quest’ultimo attraverso un software dedicato che gli permette di inviare istruzioni e fornire aiuto attraverso dei tool preimpostati.
Utilizzando questo sistema è possibile ridurre i tempi di risposta alle richieste di assistenza, risolvere le problematiche in modo efficace e professionale ottimizzando le risorse.
I vantaggi della Realtà aumentata
Per valutare in modo più concreto le potenzialità di R.E.A.L., Océ, in collaborazione con VRMedia, spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che sviluppa sistemi di Realtà Aumentata, ha condotto un’indagine presso l’intera forza lavoro della rete di assistenza diretta Océ.
Gli intervistati ritengono la tecnologia di Realtà Aumentata Collaborativa piuttosto utile, soprattutto in riferimento alle opportunità di migliorare le performance lavorative e rendere l’intervento maggiormente efficace, per cui il 48% dei rispondenti ha espresso parere favorevole. Inoltre, l’utilità complessiva risulta maggiore, in media, rispetto alle dimensioni indagate, e questo dimostra che esistono ulteriori aspetti che sottendono al valore percepito della tecnologia, e anche alcuni vantaggi impliciti che la stessa potrebbe apportare.
“L’indagine condotta ha permesso di riscontrare un buon livello di accettazione della tecnologia di AR, la quale sarebbe utilizzata da gran parte dei tecnici, indipendentemente dal loro livello di esperienza. Il quadro che emerge è chiaro: pur in un contesto in cui i tecnici sono mediamente esperti, la tecnologia risulta utile, soprattutto in riferimento alla possibilità di migliorare performance ed efficacia dell’intervento manutentivo, in particolare per eventi inattesi come i guasti.” ha concluso Carlo Ruggeri.