Raspberry Pi: voglia di lampone…

L’anno inizia con un Pc grande come una carta di credito e dal costo di 25 dollari….good news!

Buon Anno, innanzitutto e, soprattutto, nonostante tutto: profezia dei maya, recessione, spread, disoccupazione, tasse… Buon Anno perché è proprio in questi momenti di pessimismo cosmico che occorre ancorarsi a qualcosa, senza illusioni ingenue, ma con la voglia e il desiderio di risalire la corrente. In questo scenario andare a cercare qualche bella notizia nell’oceano di tristezza che giornalmente qualsiasi media, tradizionale o innovativo che sia, ci propone è già qualcosa che opera in tale percorso positivista.

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Eccone una, giudicherete voi: sta per essere lanciato sul mercato un nuovo piccolo, ma rivoluzionario, PC che dovrebbe costare nella sua versione base solo 25 dollari e in quella più sofisticata dieci dollari in più. Si tratta del Raspberry Pi, dove raspberry è la parola inglese che si traduce in lampone e con Pi si intende ricordare l’ambiente software Phyton.

Il progetto è frutto dell’idea di un inglese quarantottenne – Eben Upton – che dopo aver fatto fruttare la sua genialità informatica nel mondo dei videogiochi, ha deciso di buttarsi a capofitto in questa impresa. L’obiettivo non è tanto di vero e proprio business, ma di concorrere allo sviluppo culturale del mondo giovanile globale, cominciando da chi, avendo avuto la sfortuna di nascere nelle zone più povere del pianeta, ha poche speranze di realizzarsi.

Ecco perché ritengo che sia una bella notizia. E’ nella scia del sogno che è stato di altri grandi personaggi, come Nicholas Negroponte che qualche anno fa avviò una fondazione, la OLPC, con l’idea di costruire un laptop da consegnare ad ogni bambino del terzo mondo. Riuscì a costruire il laptop XO che pur costando di più di quello che sperava (199 dollari invece dei 99 desiderati) è stato comunque venduto in circa due milioni di esemplari, soprattutto nell’America del sud.

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Ora, con questo micro-PC grande quanto una carta di credito – otto centimetri e mezzo per un centimetro e sette circa, basato su di un processore ARM 11 a 700 Mhz, e che dispone di un’interfaccia video HDMI per collegamento a un monitor, di una USB per collegamento di una tastiera, di un mouse e, nella versione più costosa, di una porta ethernet per collegamento alla rete – pare si voglia fare molto di più, mettendo le basi per una vera e propria rivoluzione pacifica quanto dirompente, guidata da tanta passione e speranza…non è un segno in controtendenza rispetto allo scenario attuale?

Meditiamo, gente, meditiamo 🙂