L’editoria
italiana si consolida: cresce l’export, diminuiscono le traduzioni. E’ Boom
delle librerie online
“Non
ci aspettano tempi facili. Dovremo far quadrato, impegnarci più che nel
passato e lasciarci alle spalle le lunghe stagioni delle incomprensioni e dell’inefficienza.
Il libro è troppo importante – nell’economia, nella cultura,
nella società italiana – per poterci permettere di dare risposte
inadeguate alle difficili sfide che ci aspettano”.
E’ una mano tesa al
Governo italiano quella del presidente dell’Associazione Italiana Editori
(AIE) Federico Motta oggi all’inaugurazione del Punto Italia alla Buchmesse,
il più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti
in programma a Francoforte fino al 19 ottobre. E aperta con la presenza del
Sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività culturali Francesco
Maria Giro: “La collaborazione tra pubblico e privato non è solo
uno slogan teorico, ma dimostra di funzionare, come vediamo qui a Francoforte
– ha proseguito Motta rivolgendosi al Sottosegretario – Per questo abbiamo
in questi anni insistito molto sul Centro per il libro e la lettura e sulla
forma che infine questo Centro assumerà. Anche per la politica del libro
in Italia ci serve infatti un quadro normativo e organizzativo chiaro. E un
organismo sufficientemente autorevole con la capacità di coordinare le
iniziative, convogliare i finanziamenti, pubblici e privati, su ciò che
è davvero strategico”.
“La Buchmesse di Francoforte
– ha spiegato il Sottosegretario Giro – è per l’Italia un
momento gratificante per confermare gli impegni assunti in favore del libro,
della diffusione della lettura, del lavoro che l’intera filiera editoriale
sviluppa con grandi sforzi e spesso in solitudine e senza il dovuto e da troppo
lungo tempo atteso sostegno dell’Amministrazione. Oggi possiamo e dobbiamo
voltare pagina e lo faremo dando finalmente vita al Centro per il libro, il
cui decreto istitutivo verrà consegnato a giorni alla Corte dei Conti
per la registrazione. Sarà quello il punto di partenza per rilanciare
la collaborazione fra editori, librai e mondo delle biblioteche con il Governo
e le istituzioni centrali”.
La fotografia dello stato
dell’editoria in Italia, presentata oggi a Francoforte, evidenzia diverse
criticità, registrando complessivamente un incremento dell’1% (in
allegato un’ampia sintesi).
Le cifre
principali del mercato italiano – Il mercato dell’editoria libraria
si consolida nel 2007, con un valore che registra un +0,87% sull’anno
precedente, raggiungendo un giro d’affari complessivo di 3,702 miliardi
di euro.
Sono oltre 61mila i titoli
librari prodotti (per il 62% si tratta di novità), pari a 268 milioni
di copie. Diminuiscono però i lettori: sono stati 24milioni i lettori
di un libro in un anno (il 43,1% della popolazione), ma solo 3,2 milioni gli
italiani che ne hanno letto uno in un mese.
Le case editrici con una
presenza organizzata sul mercato sono 2901 e impiegano 38mila addetti.
L’export
cresce (poco) – Cresce l’export dei libri italiani all’estero:
+2% rispetto al 2006, corrispondente a un valore totale di 40,7 milioni di euro
(il dato non include l’export che transita attraverso i siti di commercio
on line, che sicuramente registra un incremento). I libri maggiormente esportati
sono quelli d’arte, d’immagine, di design che costituiscono l’eccellenza
dell’editoria italiana.
Le traduzioni
diminuiscono – Diminuisce progressivamente il peso dei libri di autore
straniero sul totale della produzione italiana, e in particolare di quella di
varia adulti e ragazzi: da un valore medio che si attestava attorno al 24-25%
per tutti gli anni Novanta si è scesi oggi a un 21,9% per la produzione
di varia adulti, restando invece più alto (32,7%) in quella dei libri
per ragazzi. È dai mercati di lingua inglese che proviene la maggior
parte delle traduzioni. Le altre aree linguistiche – quella di lingua
francese, tedesca e spagnola – seguono a grande distanza.
Il mercato
trade: crescono le vendite nella Gdo, nelle librerie online (+37%),
nelle edicole (esclusi gli allegati) – Tre sono i fenomeni più
rilevanti nelle vendite. Crescono gli acquisti di libri nei supermercati e Grande
distribuzione (+5%), impennano gli acquisti nelle librerie online (+36,9%, al
netto delle vendite generate dall’acquisto di libri da parte di clienti
italiani su quelle straniere), e si riprendono quelle nelle edicole (+12,1%,
escludendo gli allegati ai quotidiani che hanno invece subito una contrazione
del 7,5%).
E i primi mesi
del 2008? Il 2008 è stato caratterizzato, sino ad ora, da una crescita
che difficilmente raggiungerà nei canali trade i valori del 2007, a causa
soprattutto di una più generale taglio dei consumi delle famiglie. Gli
indici del valore delle vendite del commercio al dettaglio su piccola e grande
superficie hanno fatto segnare già nell’aprile scorso un -3,4%
nelle vendite rispetto al corrispondente mese del 2007 alla voce “cartoleria,
libri, giornali e riviste” e un -1,0% rispetto al marzo 2008. Il settore
risulta inoltre penalizzato da un’ulteriore riduzione delle vendite di
collaterali, che per gli editori si traducono in minori introiti in termini
di diritti.