Dal retail al paperless? Olivetti li porta nel cloud

Cinzia Sternini, amministratore delegato di OlivettiIl simbolo dell’ICT italiana rinnova la sua tradizione storica con dispositivi specializzati e servizi sinergici all’offerta della casa madre Telecom Italia. Intervista al nuovo AD, Cinzia Sternini, da marzo al timone dell’azienda di Ivrea

 

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Un brand come Olivetti non ha bisogno di troppe presentazioni. Ma la tradizione “storica” non deve essere un’eredità troppo ingombrante per un’azienda che – nel presente – con i suoi prodotti altamente specializzati riesce a essere dinamica, innovativa e ben radicata nel mercato italiano e nel contesto internazionale. Controllata al 100% da Telecom Italia, Olivetti (www.olivetti.it) mantiene il suo ruolo di primo piano dell’Ict italiana, ma quasi la metà del suo fatturato – 280 milioni di euro nel 2012 – viene generato nelle oltre 50 nazioni estere raggiunte dalla sua fitta rete distributiva. I cambiamenti riguardano – semmai –  il posizionamento verso un’offerta diversificata che comprende sia la componente hardware, con una dotazione di device e terminali tecnologicamente avanzati, sia i software e gli applicativi ad essi integrati per lo sviluppo di soluzioni E2E, e una vocazione che – oggi – è fondamentalmente orientata al B2B.

A raccontare a Data Manager le peculiarità di Olivetti, è il suo nuovo amministratore delegato, Cinzia Sternini, da pochi mesi al comando di una realtà aziendale che conta 650 dipendenti. Una donna che non solo ha in mano il timone di una realtà high-tech tra le più conosciute in Italia e nel mondo, ma che dal 1987, con la sua entrata in Sip e successivamente in Telecom, vanta una carriera lunga e sempre molto vicina agli asset infrastrutturali e agli investimenti tecnologici del gruppo. «È vero – afferma Cinzia Sternini – sono stata assunta subito dopo la laurea in ingegneria elettronica a Bologna e in origine mi sono occupata di architetture di rete, passando poi a tematiche tecnico-economiche legate agli investimenti di rete, e più tardi alla direzione degli acquisti internazionali del gruppo, fino agli acquisti innovativi tecnologici e quelli definiti strategici».

Leggi anche:  Data4 Group, al via il progetto pilota per lo sviluppo del primo Data Center biocircolare al mondo

Il nuovo AD si dice entusiasta di guidare un brand che – oltre a vantare una storia importante per tutta l’industria italiana – simboleggia una capacità di innovazione e di creatività davvero unica al mondo.

«Alcuni dei prodotti progettati e sviluppati a Ivrea a cavallo tra anni 70 e 80 – spiega Cinzia Sternini – sono esposti al Museum of Modern Art di New York. Da un’indagine che abbiamo commissionato all’inizio del 2013 su un target di grandi clienti italiani, è emerso un livello di brand awareness Olivetti prossimo al 100%». Meno nota è la forza che Olivetti mantiene sui mercati esteri. «Con un po’ di orgoglio nazionale – ammette Cinzia Sternini – posso dire che questa è una delle poche aziende di informatica italiane capaci di esprimere competitività, grazie anche a un network di agenti, partner e aziende locali che ci permettono di far giungere in 53 nazioni un’offerta diversificata, fatta di hardware, software e servizi». Un portafoglio prodotti in grado oltretutto di essere particolarmente sinergico alle proposte di connettività e servizi di un carrier come Telecom Italia.

 

RIPOSIZIONAMENTO E OFFERTA

Quali sono le linee di business principali? Olivetti ha intrapreso un percorso di riposizionamento che sta portando l’azienda a essere uno dei player di riferimento nel mercato Ict attraverso una value proposition tipica del solution provider capace di “circondare” i suoi prodotti di un efficace involucro di servizi di configurazione e integrazione dell’hardware con software applicativo e servizi di assistenza, assicurando così al mercato delle vere e proprie soluzioni integrate in grado di automatizzare processi e attività aziendali, nella piccola come nella grande impresa e nella pubblica amministrazione.

«I segmenti di offerta – spiega Cinzia Sternini – vanno dai prodotti innovativi “connessi”, le stampanti specializzate, i registratori di cassa più evoluti, fino ai più recenti come i tablet e la gamma di terminali multifunzione per il punto vendita, quelli che incontriamo – per esempio nelle tabaccherie per il pagamento di bollette e ricariche». Tutti dispositivi che sono alla base delle soluzioni sviluppate da Olivetti per i propri mercati di riferimento: banche e istituzioni finanziarie, il mondo del retail (negozi, franchising), le utility e la PA.

Leggi anche:  Fastweb acquista il primo supercomputer AI NVIDIA DGX in Italia per lo sviluppo di un sistema di AI a livello nazionale

A tutti questi clienti, Olivetti è in grado di trasmettere una forte carica innovativa. Anzi, sottolinea il nuovo AD, alcuni trend che caratterizzano i mercati di riferimento dell’azienda sono stati anticipati proprio da Olivetti, che ha creato e lanciato per prima soluzioni per la dematerializzazione di diverse attività. «Le nostre soluzioni che virtualizzano le funzioni di sportello di una banca o la gestione della documentazione utilizzata da varie tipologie di agenti in mobilità rappresentano una spinta all’innovazione per la forza vendita, i tecnici della manutenzione, gli ispettori». Questo fondamentale passaggio dalla carta al bit poggia su soluzioni evolute, come la firma grafometrica e servizi innovativi erogati in cloud come la gestione documentale, i programmi di fidelizzazione dei clienti retail. «Uno di questi servizi è recentissimo» – afferma Cinzia Sternini. «Si chiama Touch2 promo e si rivolge ai negozianti, che possono impostare, completamente via web, campagne di fidelizzazione in cui lo smartphone dei clienti si trasforma in una carta fedeltà».

 

CULTURA DELL’INNOVAZIONE

L’amministratore delegato di Olivetti trova un ulteriore motivo di orgoglio nel citare il valore sociale delle soluzioni per la digitalizzazione della scuola italiana. Con il processo di informatizzazione dell’insegnamento, Olivetti e le sue soluzioni Olischool per la scuola 2.0 stanno ottenendo riconoscimenti di rilievo. Metà delle scuole già digitalizzate della regione Sardegna – per esempio – adottano soluzioni di Olivetti, ma le tecnologie progettate a Ivrea sono presenti anche in circa un terzo dei negozi italiani e in un numero importante di punti vendita all’estero. Ma ci sono anche soluzioni di sicurezza del lavoro come OliSafe, o quelle di mobile POS, smart city, sanità, fino ai progetti di asset management proposti in svariati ambiti di industria grazie ai dispositivi tablet da utilizzare per la lettura delle informazioni che risiedono su “tag” intelligenti applicati agli oggetti. Per lo sviluppo di queste soluzioni avanzate, Olivetti è in grado di mettere in campo i suoi laboratori di ricerca, con più di ottanta ingegneri e tecnici, che operano nelle sedi di Ivrea e Milano. Completano l’offerta anche dispositivi come le fotocopiatrici, che Olivetti non progetta direttamente, ma che vengono comunque personalizzate e inserite nel portafoglio di soluzioni.

Leggi anche:  Starlink lancia le prime “torri cellulari nello Spazio”

Cinzia Sternini ha già un’idea precisa del contributo che intende dare alla crescita dell’azienda che è stata chiamata a dirigere. «Olivetti ha una grande ricchezza intrinseca, grandi punti di forza come l’R&D e l’internazionalità. La mia volontà è di potenziare ulteriormente proprio i rami di attività all’estero e aumentare l’integrazione dell’offerta Olivetti e Telecom Italia nel mercato dell’IT, portando soluzioni E2E dai prodotti, alle applicazioni cloud al caring. Ritengo che ci siano ancora tantissime opportunità da cogliere, quelle che passano per i canali di vendita di Olivetti e di Telecom, vedo già parecchie leve strategiche e commerciali da azionare. Un altro punto fondamentale riguarda il presidio e l’ulteriore sviluppo della componente progettuale e di servizio, perché questa capacità sarà sempre più distintiva, insieme alla qualità del prodotto».

Nel mercato dell’hardware quasi completamente “made in Far East”, la cultura del design, la capacità di personalizzazione e integrazione di Olivetti, possono diventare, nella “rinnovata” azienda di Ivrea, un fattore decisivo nella sua missione di costante rinnovamento del lavoro e della società attraverso l’innovazione.