Giochi di nuvole

Cloud computing, un’opportunità da non perdere per le aziende e la PA

di Francesco Bellini presidente del Comitato Tecnico ICT di ANDAF e senior partner Eurokleis

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Francesco Bellini presidente del Comitato Tecnico ICT di ANDAF e senior partner EurokleisLa crescita del cloud computing sta confermando le aspettative che gli esperti del settore avevano riposto in questo modello. Al contempo però sono necessari degli interventi di carattere normativo ed economico affinché il cloud possa essere di reale beneficio per aziende, cittadini e pubblica amministrazione e diventare anch’esso un fattore di sviluppo.Il cloud computing si sta imponendo come un nuovo paradigma tecnologico che introduce dirompenti sfide economiche e sociali, consentendo di sviluppare servizi innovativi a valore aggiunto con costi decisamente inferiori. Le tecnologie di cloud computing si sono guadagnate un elevato successo, innanzitutto grazie alla loro promessa di aumentare le performance delle piattaforme dal punto di vista dell’elasticità, della scalabilità, della riduzione dei rischi e di un più agile utilizzo delle risorse per gli utenti finali.Mentre alcuni sostengono che il cloud computing sia un nuovo paradigma, altri ritengono che la reale novità sia insita solamente nel modello di business associato alle tecnologie di tipo cloud, soprattutto in riferimento alle economie di scala e al modello pay-per-use che queste tecnologie consentono di sviluppare. Attualmente, non solo le aziende, ma anche la PA e gli enti di ricerca hanno iniziato a comprendere quanto utili possano essere i differenti servizi offerti dalle infrastrutture di tipo cloud. 

Il cloud computing offre evidenti vantaggi economici e i maggiori benefici di questo approccio derivano dalla riduzione degli investimenti iniziali e dei rischi propri di un investimento tecnologico di lungo termine, dalla capacità di raggiungere tassi di efficienza energetica più elevati, da bassi costi di sviluppo del servizio, da un migliore time-to-market, dalla riduzione delle barriere d’ingresso, da servizi più tempestivi ed efficienti, dalla velocità e scalabilità immediata delle risorse, dalla ridondanza di sistema che innalza il livello di affidabilità e infine dalla possibilità di consentire l’interoperabilità e la collaborazione.

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Digital Agenda for Europe 2020

In questo contesto, la Commissione europea, attraverso la Digital Agenda for Europe 2020, pone l’obiettivo di realizzare degli standard aperti al fine di incrementare l’interoperabilità e la diffusione di queste piattaforme. Viene sostenuta inoltre l’importanza delle infrastrutture cloud al fine di sviluppare nuovi modelli energetici e incentivare l’innovazione nei settori privato e pubblico. A tal proposito è importante sottolineare la possibilità offerta dal cloud in termini di riutilizzo del software consentendo la realizzazione di quanto previsto per le pubbliche amministrazioni dalla L. 241/1990, n. 241, dal D.L. n. 93/1993 e dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD). Infatti, l’infrastruttura cloud, essendo eseguita in data center esterni, è ideale per favorire l’eliminazione di problemi di portabilità e può essere abilitata alla modalità multi-tenancy, consentendo l’utilizzo contemporaneo da parte di più soggetti e organizzazioni e producendo un elevato risparmio di risorse e di costi. In questo senso, si potranno così realizzare attraverso le infrastrutture cloud anche gli obiettivi stabiliti dall’art.68 CAD per i processi di dematerializzazione.

Digital transformation

All’interno di questo contesto, la pubblica amministrazione italiana sta attraversando una fase di profonda trasformazione, guidata dall’intento di mettere il cittadino al centro dei propri processi e servizi. I vantaggi generati dal cloud computing si riferiscono principalmente alla possibilità di disporre di una quantità maggiore di applicazioni e servizi veicolati come vere e proprie “commodity” in modalità pay-per-use, all’abilità di spostarsi verso altri cloud provider in qualsiasi momento, beneficiando quindi di una elevata flessibilità e libertà, e alla possibilità di utilizzare infrastrutture e di disporre di interfacce semplici da utilizzare. In termini economici, anche in un contesto di una spending review sempre più efficace all’interno della PA, oltre alla riduzione dei costi dei servizi, bisogna rilevare come la struttura degli accordi contrattuale e dei Service Level Agreements possa divenire più trasparente. I servizi sono così valutati in termini di performance qualitative e si può sviluppare un mercato competitivo, formato da differenti provider incentivati a innovare e a migliorare continuamente il valore delle applicazioni e dei servizi che offrono, producendo sia servizi di nicchia, che su vasta scala. L’obiettivo di breve periodo dell’Agenzia per l’Italia Digitale è di creare 40 data center certificati da cui erogare a cittadini e imprese tutti i servizi degli enti locali e centrali. Un grande progetto di cloud pubblico. Questo sistema cloud consentirà di risolvere i problemi legati all’attuale struttura con circa cinquemila centri di elaborazione dati, la quale non è più economicamente sostenibile (la spesa è pari a quasi 10 miliardi l’anno) oltre a non essere sicura.

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Accessibilità e trasparenza

Il cloud computing può produrre considerevoli benefici anche per i cittadini, in termini di maggiore accessibilità e disponibilità di documenti, di accesso ai dati per le persone diversamente abili, incremento della trasparenza, possibilità di partecipare a bandi pubblici senza dover acquisire alcun software o licenza. In quest’ottica, le tecnologie di cloud computing possono davvero porsi come soluzione vincente per un efficace rinnovamento del rapporto tra cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni che intendano partecipare attivamente al processo di sviluppo dell’Italia, attivando un processo di governance aperto e trasparente. La trasformazione non sarà istantanea, i risultati di questa sfida tecnologica potranno essere realizzati soltanto attraverso una solida e coerente roadmap di lungo periodo che dovrà essere sviluppata in stretta collaborazione fra tre soggetti principali: la PA, i cittadini e l’industria IT, la quale dovrà fornire un’infrastruttura sicura e completa di servizi personalizzati in base alle cangianti esigenze della pubblica amministrazione.

Governance e sicurezza

Le maggiori critiche alle infrastrutture di cloud computing riguardano proprio le problematiche legali in termini di sicurezza dei dati, privacy, identificazione e accesso degli utenti, copyright e proprietà intellettuale dei dati. Sicuramente, il governo Italiano, le industrie IT e la PA devono ancora avviare intensi sforzi congiunti al fine di modificare innanzitutto la legislazione applicabile in materia di cloud computing, ma anche per realizzare una policy comune al fine di rendere sicuro l’accesso e il trasferimento di dati personali e sensibili di cittadini e clienti. Per quanto riguarda lo specifico settore della pubblica amministrazione, devono essere sviluppati modelli di e-Governance condivisi e standard di interoperabilità per le interfacce di gestione dei servizi cloud e dei formati dei dati che possano essere veicolati all’interno di questa infrastruttura. Infine, ma non meno importante, infrastruttura e servizi cloud devono poter contare su una banda larga e gli attuali piani di sviluppo appaiono ancora abbastanza timidi rispetto alla situazione attuale in cui, in base ai dati del Digital Scoreboard della Commissione Europea 2013 e dell’Autorità italiana per le Garanzie nelle Comunicazioni, la velocità media di connessione del nostro paese è 4,4 Mbps ovvero la più bassa d’Europa.

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