La F1 del futuro? Grafene, plasma e realtà aumentata

Il futurologo Ian Pearson ha immaginato per Dunlop come sarà la F1 fra 125 anni. Il colosso dei pneumatici ha anche lanciato il concorso Future Race Car Challenge per le proposte degli utenti sulle nuove tecnologie

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Molti sono rimasti delusi dalle innovazioni apportate alle vetture di Formula 1 per il 2014, che risultano fin troppo silenziose per i gusti degli appassionati di motorsport.  Le innovazioni previste per il futuro potrebbero però lasciare tutti a bocca aperta.

Dunlop ha chiesto al futurologo Ian Pearson di immaginare come saranno le corse automobilistiche della F1 fra 125 anni e su Facebook, che ha lanciato ufficialmente la nuova app di messaggistica Slingshot, ha aperto il concorso  Dunlop Future Race Car Challenge, in cui gli utenti potranno proporre nuove tecnologie nel campo dell’automobilismo sportivo che, se ritenute valide, saranno poi sviluppate nella realtà.

La F1 del futuro

Nel suo studio, Pearson ha ipotizzato che le vetture da corsa del futuro utilizzeranno motori al plasma a induzione lineare. Questi propulsori sfruttano gas bombardato da fasci di elettroni per produrre plasma, che poi viene spinto in avanti per muovere la monoposto grazie a campi elettromagnetici creati da bombine ad alta capacità di conduzione. La scocca sarà realizzata in grafene, materiale già in uso per la produzione di nanotubi di carbonio, mentre all’interno dei pneumatici potranno essere inseriti dei sensori che non solo misurano lo stato di usura della gomma ma ne modificano l’aderenza a seconda delle necessità del pilota.

Infine nella F1 potrebbe fare ingresso la realtà aumentata come quella offerta dal visore di Oculus Rift, che ha da poco acquistato Carbon Design. Attraverso specifiche app gli spettatori potranno modificare la propria percezione della corsa, interagire virtualmente con i piloti e persino sperimentare le sensazioni fisiche di una gara di F1 grazie a sensori Active Skin.

Leggi anche:  Che succede ai Vision Pro? Gli acquirenti restituiscono i visori di Apple