Una piattaforma nazionale per le soluzioni innovative rivolte alle Smart City

Presentata a R2B – SMAU Bologna dal Cluster Tecnologico Nazionale Smart Communities

L’intera progettazione Smart City è al centro delle attività del Cluster Tecnologico Nazionale per le Smart Communities, operativo da circa due anni e costituito da un Consorzio rappresentante nove regioni italiane e oltre 100 partner industriali e di ricerca. Una rete nazionale che promuove e collabora allo sviluppo di prodotti e servizi  innovativi, inclusivi, partecipativi, democratici e personalizzabili per rispondere ai nuovi bisogni e alle sfide sociali tipiche di una moderna comunità:  sicurezza e monitoraggio del territorio, mobilità, salute e benessere, istruzione e formazione, beni culturali e turismo, e-government, energia e ambiente.

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Per generare valore aggiunto dalla mole consistente di conoscenza generata da ricerca di base, ricerca applicata, l’esperienza delle aziende e quella della pubblica amministrazione, il Cluster ha sviluppato la Piattaforma Nazionale SmartCommunities, un luogo di incontro online dotato di molte attività di servizio, che ha l’obiettivo di attivare processi negoziali tra Pubbliche Amministrazioni, Imprese e Centri di Ricerca per sostenere e valorizzare nuove soluzioni di Smart City & Communities.

Presentata durante l’Assemblea Nazionale del Cluster a R2B –  SMAU Bologna, la Piattaforma SmartCommunities pone il focus sulle soluzioni innovative, in tutte le fasi di sviluppo, proposte da imprese e centri di ricerca italiani, con l’obiettivo da un lato a promuovere l’offerta industriale e dall’altra a dare visibilità alle Pubbliche Amministrazioni delle soluzioni disponibili. Uno strumento che affianca e integra la piattaforma nazionale delle Smart City di ANCI, incentrata invece sulla mappatura dei progetti Smart City sviluppati dalle Città italiane.

Tra i servizi collegati alla Piattaforma SmartCommunities, il Cluster fornisce supporto nel contatto con le Pubbliche Amministrazioni per azioni di sperimentazione, per lo sviluppo di partnership commerciali e industriali per offerte congiunte, fino alla valorizzazione di prototipi e soluzioni presso le PA e alla promozione nazionale e internazionale. Presto tradotta anche in inglese su italiansmartcommunities.it ,  la piattaforma intende contribuire anche a rappresentare la competitività in Europa del sistema industriale italiano sulle Smart Communities.

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Uno degli obiettivi per cui sono nati i Cluster Tecnologici Nazionali, infatti, è proprio quello di aiutare il Paese a posizionarsi in maniera coordinata e strutturata su alcuni ambiti applicativi – le aree di specializzazione nazionale – che vedranno concentrarsi importanti finanziamenti nazionali ed Europei nei prossimi anni. Come sottolineato nell’intervento di Mario Calderini, in apertura dell’Assemblea, “I Cluster sono individuati nel Programma Nazionale di Ricerca come grandi aggregati di competenze nazionali, coerenti con le priorità di Horizon2020, in grado di mobilitare congiuntamente il sistema industriale, il sistema della ricerca e quello della Pubblica Amministrazione nazionale e regionale al fine di generare agende di ricerca comuni e roadmap tecnologiche condivise su scala nazionale”.

“A partire dal ruolo chiave come interlocutori di riferimento per la composizione di agende nazionali di ricerca e sviluppo attribuito ai Cluster Nazionali da MIUR e MISE – ha dichiarato Rodolfo Zich, Presidente del Cluster SmartCommunitiesTech –   oggi presentiamo la Roadmap di ricerca e innovazione delle Smart Communities in Italia, frutto del confronto con il sistema industriale, il sistema della ricerca e quello della Pubblica Amministrazione nazionale e regionale, per mettere in luce le traiettorie di sviluppo tecnologico su cui far convergere progettualità e investimenti.”

Laura Morgagni, Segretario Generale di SmartCommunitiesTech, ha aggiunto “la nostra sfida a partire da domani sarà sviluppare la capacità di coordinamento nazionale per una più efficace presenza sui tavoli europei: agli scenari tecnologici seguiranno quindi nuovi progetti da candidare sui bandi di finanziamento e collaborazioni con città e territori per passare dalle sperimentazioni allo sviluppo industriale.”

E i primi quattro progetti, finanziati dal MIUR per un investimento totale di 39 milioni di euro, interessano appunto applicazioni per la mobilità sostenibile, il risparmio energetico, nuovi modelli educativi e didattici, soluzioni innovative per il turismo e i beni culturali. Altri sviluppi progettuali saranno infatti candidati sulle call di Horizon2020, in relazione a quanto emerso dagli scenari di sviluppo contenuti nella Roadmap.

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E come saranno le Smart City e le Comunità Intelligenti del futuro? Nella Roadmap nazionale di sviluppo delle Smart Communities si afferma e si consolida una visione della Città utente-centrica, in cui i singoli individui hanno un ruolo sempre più attivo e, da semplici fruitori della città diventano parte integrante di essa, mentre le tecnologie abilitanti sono viste come strumenti al servizio di progetti di innovazione sociale e di stimolo di nuove relazioni tra le persone. Questo scenario richiede non tanto una maturazione tecnologica, che si può considerare già in fase avanzata, quanto il superamento di un divario digitale non solo infrastrutturale ma anche sociale. Se è infatti elemento di attenzione politica lo sviluppo di infrastrutture (di cui banda larga e wi-fi libero costituiscono due esempi) che permettano di ampliare ulteriormente le potenzialità di connessione e la fornitura di servizi innovativi, l’aspetto fondamentale dovrà essere il superamento dei limiti dei singoli nell’utilizzo della tecnologia.

A tal proposito ambiti prioritari di investimento risultano la formazione e il sistema educativo  sia in relazione a un’esperienza educativa personalizzata e continuativa – al di fuori degli spazi didattici deputati e dei limiti di tempo e con percorsi che amplieranno i contenuti e le modalità di fruizione dell’offerta – sia in relazione allo sviluppo di nuove competenze per il personale docente e per il personale amministrativo. Dal punto di vista tecnologico, elementi chiave su cui focalizzare gli sviluppi saranno quindi i dispositivi e le modalità di interazione con l’utente, l’infrastrutturazione ICT e le tecnologie di creazione e distribuzione dei contenuti.

Un altro driver importante di sviluppo delle future città sarà legato alla capacità di gestire in maniera intelligente e sostenibile la mobilità e la logistica. In questo ambito, il Cluster individua uno scenario in cui la mobilità sarà partecipata, alternativa e integrata: i cittadini e i city user in generale (es. turisti, lavoratori) diventeranno essi stessi fonti di dati e informazioni e nuove forme di mobilità alternativa e condivisa (la mobilità ciclabile ed elettrica, il car sharing e il car pooling) verranno ulteriormente abilitate dalla presenza e diffusione di servizi integrati per la prenotazione e il pagamento, oltre che dalla loro piena integrazione  in strumenti di pianificazione del viaggio.

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Per quanto riguarda l’energia e la sostenibilità ambientale, i cittadini del futuro saranno attivamente coinvolti nella gestione dei propri consumi, nella razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse e nella tutela dell’ambiente: gli edifici e i loro abitanti saranno fonti dirette di dati sulle modalità di utilizzo dell’energia contribuendo a rendere la rete energetica ancora più efficiente grazie alla profilazione dei consumi, alla previsione della domanda energetica e all’integrazione efficace di fonti di energia rinnovabile.

I Cluster Nazionali

I Cluster sono il luogo in cui si realizza la funzione di consultazione permanente e di coordinamento dei principali attori del sistema della ricerca pubblica e privata su temi specifici delle dodici aree di specializzazione nazionale: Aerospazio, Agrifood, Chimica Verde, Fabbrica Intelligente, Mobilità e Trasporti, Salute, Tecnologie per gli ambienti di Vita, Smart Communities, Blue Growth, Design e Creatività Made in Italy, Energia, Beni Culturali.