Facebook down, di nuovo. Perchè?

Ieri sera Facebook è rimasto inaccessibile per circa un’ora. Qual è la causa di questo disservizio? Dynatrace ha indagato a fondo sull’accaduto; ecco quanto ha scoperto con i suoi strumenti di digital performance analisys.

Genesi di un malfunzionamento

Dynatrace ha iniziato a osservare problemi nel funzionamento di Facebook intorno alle 20.45 di ieri, quando sono emerse le prime criticità sulla disponibilità e sui ritardi nelle prestazioni, che poco dopo avrebbero coinvolto anche gli utenti.

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Il motore automatico di analisi delle cause di Dynatrace ha identificato diverse criticità che si potevano imputare ai domini/server di Facebook (fig 1)

Alcuni di questi malfunzionamenti hanno rivelato che si trattava di problemi di failure dei server. Di solito, quando si verificano situazioni critiche di questo tipo, un’azienda cerca di deviare il traffico verso server che non sono stati coinvolti (fig.2)

Quando assistiamo ad attività di questo genere, non è raro assistere a errori di rete associati con il traffico di routing. In questo caso Dynatrace ha registrato un errore che indica un sovraccarico server (fig3)

Ore 22.00: apparentemente Facebook ha risolto il problema, o almeno è riuscito a mitigarne gli effetti (fig.4)

“L’interruzione sperimentata da Facebook, anche se breve, dimostra quanto oggi sia critica la gestione delle prestazioni digitali per le aziende. In un mondo dove secondi di ritardo possono tradursi in milioni di dollari in mancati introiti e ripercuotersi negativamente sia sulla reputazione sia sulla fedeltà dei clienti, un’interruzione di questa ampiezza può rivelarsi devastante – e questo è proprio quello che abbiamo visto accadere ieri sera dalle reazioni immediate sui social media”, ha commentato David Jones, Digital Performance Expert di Dynatrace. “Le organizzazioni devono essere in grado di isolare la causa dei problemi prestazionali in tempo reale e utilizzare queste informazioni per impedire le ripercussioni sugli utenti, sulle altre aziende e sui clienti (compresi i membri di Facebook e gli inserzionisti) che fanno affidamento su di loro per non essere oscurati come nei secoli bui”.

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