Nervi danneggiati, arriva la protesi artificiale a base di guscio di crostacei

Tra le novità hi-tech nell’ambito della microchirurgia, emerge l’innovativa protesi ricavata dal guscio dei crostacei, usata per riparare i nervi lesionati

La protesi è stata presentata in occasione del congresso nazionale (edizione numero 26) della Società Italiana di Microchirurgia (dal 26 al 28 novembre a Torino, Museo dell’Automobile), dove oltre duecento microchirurghi italiani e stranieri affrontano i temi della tecnologia e della ricerca. Sono attesi già i primi risultati dei test clinici sull’utilizzo di protesi nervose artificiali costituite da un biomateriale di origine naturale chiamato chiosano, derivante dal guscio dei crostacei.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Il professor Stefano Geuna, ricercatore dell’Istituto di Neuroscienze (Nico) “Cavalieri Ottolenghi” e docente dell’Università di Torino, parla di “un evento particolarmente significativo, perché abbiamo presentato queste protesi per la prima volta proprio qui a Torino, due anni fa, in occasione del Simposio internazionale sulla rigenerazione nervosa”.

Verso un recupero funzionale significativo

Gli studiosi impegnati nella realizzazione e nella messa a punto dichiarano che le protesi ricavate dal guscio dei crostacei saranno disponibili in Italia entro la fine dell’anno. Il loro primo utilizzo sarà destinato soprattutto ai microchirurghi del CTO della Città della Salute di Torino. D’altra parte i dati che restituiscono un quadro delle lesioni nervose che si verificano ogni anno in Europa sono significative: oltre duecentomila, causate da incidenti nei luoghi di lavoro, in casa e per strada (incidenti stradali ma anche cadute accidentali). Di qui l’esigenza di mettere a punto rapidamente le nuove protesti. L’idea è quella di fornire alle fasce nervose una specie di tunnel attraverso cui rigenerarsi, perché i pazienti possano arrivare ad un recupero funzionale rilevante, paragonabile a quello ottenuto con gli innesti eseguiti col trapianto.

Leggi anche:  Data4 Group, al via il progetto pilota per lo sviluppo del primo Data Center biocircolare al mondo