Change.org continua a crescere: superati i 5 milioni di utenti in Italia

Change.org

Dal luglio 2012 ad oggi, sono 500 le vittorie dichiarate sulla piattaforma. Roma, Milano, Torino, Napoli e Palermo le cinque città con più utenti

5.000.000 di utenti in Italia. Change.org, la più grande piattaforma di petizioni online al mondo, continua a crescere con forza anche in Italia, superando un traguardo davvero importante. Perché 5 milioni di utenti sono circa il 14.5% della popolazione italiana sul web*. Perché tanta strada è stata fatta e tante vittorie – ben 500 – sono state dichiarate da quando Change.org è sbarcata nel nostro paese, con staff e contenuti locali. All’epoca – luglio 2012 – c’erano solo 136.000 utenti italiani, veri pionieri del cambiamento sociale in rete.

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Un cambiamento che ha coinvolto cause grandi e piccole, con un unico comune denominatore: cambiare o cercare di cambiare ciò che stava più a cuore, utilizzando potenzialità e capacità di diffusione che solo una grande piattaforma internet come Change.org è in grado di mettere in campo.

Altri dati significativi? 11 vittorie al mese, quasi tre a settimana. Con Roma a guidare la classifica delle città con più utenti (260.000 utenti), seguita a distanza da Milano (142.000), Torino (60.000), Napoli (49.000) e Palermo (38.000).

“Change.org è un potente strumento di democrazia partecipata perché è una piattaforma tecnologica gratuita, senza agenda politica, e aperta a tutti. Gli italiani lo hanno capito, per questo soltanto nell’ultimo anno siamo cresciuti con ancora due milioni di utenti. Chiunque può lanciare una petizione sul sito e provare a cambiare qualcosa – spiega Elisa Liberatori Finocchiaro, country lead di Change.org in Italia –  La forza di Change.org sono le persone che la utilizzano, sostenendo una causa piuttosto che un’altra. Spesso le petizioni da sole non bastano a cambiare le cose, ma in molti casi sono il fattore coagulante di movimenti e istanze dal basso, nuovo e potente strumento che mette in connessione, senza filtri, decisori e cittadini”.

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Storie e risultati in alcuni casi eccezionali. Come nel caso di Sabri, attivista iraniana che è riuscita grazie a una petizione e all’intervento delle istituzioni italiane a salvare la vita di un blogger iraniano condannato a morte per aver scritto un post su Facebook considerato offensivo per Maometto. O ancora le quasi 160mila firme che ha raccolto l’associazione Luca Coscioni affinché fosse calendarizzato dal Parlamento la discussione della legge su eutanasia e testamento biologico, discussione che è stata ufficialmente messa a calendario per marzo.  Due storie tra le centinaia di altre, piccole e grandi, tristi o piene di speranza, che ogni giorno nascono sulla piattaforma e cercano di raccogliere consenso per raggiungere l’obiettivo che si sono prefissate. Molte di queste storie ancora aspettano di tagliare il traguardo finale, anche dopo aver raccolto tantissime firme, come la richiesta di Giannina, madre-coraggio che continua a chiedere – nonostante i numerosi rimpalli nell’iter di approvazione – l’introduzione del reato di omicidio stradale o come quella di Antonio che chiede la medaglia d’oro per Giuseppe, giovane musicista morto durante il naufragio della Costa Concordia perché scelse di lasciare il proprio posto nella scialuppa a un bambino. Le richieste sono sul tavolo, sta ora ai decisori decidere. Ci sono già 5 milioni di cittadini ad attenderli.