Imballaggi green grazie ai gusci d’uovo

Uno studio ha messo a punto un nuovo materiale per imballaggi eco-friendly derivato dalle schegge dei gusci d’uovo

Qual è la nuova frontiera degli imballaggi biodegradabili? I gusci d’uovo, che combinati con le plastiche ecologiche potrebbero creare un innovativo materiale molto resistente, che non si piega e non si rompe.

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La ricerca che su questa bioplastica verrà presentata al 251/o meeting annuale dell’American Chemical Society.

Più resistente e flessibile

“Rompiamo i gusci d’uovo fino a ottenerne le più piccole componenti e poi le aggiungiamo a una speciale miscela di bioplastiche che abbiamo sviluppato”, spiega Vijaya K. Rangari, della Tuskegee University.

“Queste nanoparticelle di guscio aggiungono resistenza al materiale e lo rendono molto più flessibile di altre bioplastiche sul mercato. Crediamo che queste caratteristiche, insieme alla biodegradabilità nel terreno, possano rendere le bioplastiche con gusci d’uovo un materiale di imballaggio davvero alternativo”.

La plastica nemica dell’ambiente

Si stima che vengano prodotte ogni anno circa 300 milioni di tonnellate di plastica, di cui il 99% è ottenuta da petrolio greggio e altri combustibili fossili. DI qui il grave problema dello smaltimento, dato che questo tipo di materiale può durare per secoli senza subire degrado. Il 75% delle 8 tonnellate di rifiuti che inquinano i nostri mari è composto da questo materiale e presto sarà troppo tardi per smaltire questo eccesso di Pet. Nonostante esista persino un’app per calcolare quanto inquinano le bottiglie di PET, ogni anno un’enorme quantità ne viene gettata anche negli Oceani, tanto che nel 2050 potrebbe esseri più plastica che pesci. Questa plastica non si può nemmeno bruciare senza rilasciare diossido di carbonio nell’atmosfera, incidendo negativamente sul clima. La nuova frontiera dei materiali plastici sono quindi le bioplastiche, derivate da amido di mais, patate dolci o altre fonti vegetali rinnovabili, completamente biodegradabili, che si decompongono a contatto con il terreno. Il problema di questo tipo di plastiche è che spesso non presentano una resistenza o flessibilità adeguate per l’impiego negli imballaggi, ecco perché si continua purtroppo a prediligere la plastica tradizionale per gli imballaggi. 

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