Apple riassume il genio della crittografia Jon Callas

Andato via dalla Mela per lavorare con Silent Circle, il guru è tornato a bordo per rendere i servizi di Cupertino più sicuri

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Chi si occupa di sicurezza informatica conosce Jon Callas. È un ingegnere del software. designer ed esperto di security che ha contribuito a fondare Silent Circle, l’azienda che offre un client di posta elettronica utilizzato, tra gli altri, anche da Edward Snowden dopo la chiusura temporanea avvenuta nel 2013 in concomitanza con la dismissione di Lavabit, altra piattaforma utilizzata dall’informatore del Datagate. Oltre a ciò, Callas ha realizzato doversi standard, inclusi OpenPGP, DKIM e ZRTP. Dal 1995 al 1997 ha ricoperto il ruolo di Senior Scientist alla Apple, un’azienda che rincontrerà questo mese, a distanza di quasi 20 anni. Non c’è ancora l’ufficialità, ma a quanto pare il ritorno di Jon Callas a Cupertino è cosa fatta. Non sappiamo il titolo che ricoprirà presso la multinazionale ma è chiaro, visto il background, che non andrà a disegnare telefoni o sistemi operativi.

L’importanza della crittografia

Di certo, la Apple di oggi è più vicina al credo informatico di Callas di quanto lo fosse in passato. Complice la vicenda dello sblocco dell’iPhone di San Bernardino, Tim Cook ha assunto una chiara posizione in difesa della privacy dei suoi utenti, rispedendo al mittente le richieste di inserire falle (software o hardware) all’interno dei suoi telefoni, per facilitare l’ingresso dei federali in caso di necessità. “Per proteggere le persone che usano i nostri prodotti dobbiamo usare la crittografia – aveva detto solo qualche tempo fa – basta girarsi un attimo intorno per vedere quante violazioni di dati ci siano al mondo. Si tratta di un panorama sempre più frequente e non si tratta certo solo di privacy ma di sicurezza in generale. Crediamo fortemente nell’utilità della crittografia end-to-end e nel rifiuto di ogni backdoor. Una falla è un ingresso per chiunque. Il mondo vuole rintracciare i terroristi, tutti vogliono sentirsi al sicuro. La domanda è in che modo? L’esistenza di backdoor produrrebbe conseguenze gravi per ognuno”.

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