Google vuole un bottone rosso dietro i robot del futuro

DeepMind pone la necessità di imporre un metodo di blocco ai dispositivi di intelligenza artificiale così che non possano sterminarci

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La questione sembra paradossale ma è sempre più attuale. La tecnologia avanza con una velocità tale da rendere più vicina la possibilità di vedere una schiera di robot accompagnarci nelle attività quotidiane, non solo sul posto di lavoro. In mezzo alla folla, durante i comizi elettorali, al cinema o al volante del taxi potrebbero presto esserci tanti automi, dotati di un’intelligenza artificiale in grado di progredire nel tempo, in maniera indipendente. Si tratta di un contesto sicuramente affascinante ma che pone un’esigenza essenziale, quella che sia l’uomo, in un modo o nell’altro, a staccare la spina ai robot, quando il loro ego di bulloni sembra voler prendere il sopravvento sulla razza che attualmente abita la terra.

Pulsante di stop

Una necessità fatta presente da DeepMind, l’azienda che si occupa di robotica di proprietà Google, che ha proposto una sorta di bottone rosso installato sui robot, così da bloccarli e renderli innocui. In realtà, più che un pulsante fisico, la tecnica che DeepMind vorrebbe utilizzare prevede l’esistenza di un algoritmo avanzato che fermi gli automi al punto giusto, nel caso di comportamenti anomali o bruschi, insomma quando va fuori controllo. Un esempio pratico di ciò avviene quando una macchina viene messa dinanzi al classico Tetris. Invece di andare avanti fino alla schermata Game Over, quando il computer sente di star perdendo, mette in pausa il gioco, restando così fino ad un intervento umano. Nella pratica dunque, gli automi voluti da DeepMind dovrebbero mettersi in pausa in automatico quando avvertono che qualcosa non va nel loro atteggiamento. Chiamatelo pure algoritmo, ma somiglia tanto ad una vera presa di coscienza.

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