Telegram sotto scacco: la Russia lo ha hackerato

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Anche il client di messaggistica considerato così sicuro in realtà è caduto sotto i colpi degli hacker, mandati da Mosca

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La notizia risale a qualche settimana fa ma, a quanto pare, non ha suscitato l’interesse che dovrebbe. La telco russa MTS è stata denunciata, nella prima metà di maggio, dal gruppo Anti-Corruption Foundation, con la motivazione di aver aiutato il servizio di sicurezza federale del paese ad intrufolarsi negli account di un paio di attivisti. Sarebbero solo illazioni se Pavel Durov, fondatore del concorrente di WhatsApp, non avesse confermato l’accaduto, puntando il dito contro la possibilità che gli hacker governativi possano valicare le misure di protezione dell’app, in ascesa tra gli utenti mobili.

Cosa dice la legge

Quello che cambia tra la Russia e altri paesi democratici, o presunti tali, è che la legge di Mosca consente alla FSB, il servizio di sicurezza federale appunto, di ottenere i dati digitali di persone considerate interessanti all’interno di casi di indagine, e comunque sempre previo mandato di un giudice. Non sarebbe questo il caso, visto che Oleg Kozlovsky e Georgy Alburov, i due attivisti monitorati, non hanno commesso crimini e non sono stati denunciati dalle autorità, per alcuna azione illegale. Stando alle fonti e alle informazioni che giorno dopo giorno vengono rilasciate, le forze di polizia avrebbero violato gli account Telegram attraverso l’inserimento dei codici di sicurezza utili per accedere al servizio da un nuovo dispositivo; codici che non sono mai arrivati sui telefonini dei reali utilizzatori ma intercettati da terzi. Per questo, secondo le due vittime, di mezzo ci sarebbe il supporto dell’operatore MTS, che avrebbe disattivato per qualche ora notturna i servizi di messaggistica sui numeri di Kozlovsky e Alburov, proprio per consentire ai federali di ottenere le chiavi di sicurezza inviate da Telegram senza che i due se ne accorgessero. Ad oggi MTS nega ogni coinvolgimento e non è chiaro se, e con quale operatività, la polizia russa stia indagando sulla faccenda. Intanto il titolo in borsa della telco ha perso un bel po’ di spinta, a causa della notizia del boicottaggio, non del tutto sottovalutata dagli azionisti.

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