Apple scommette sulla Cina con un altro centro di ricerca e sviluppo

Dopo Pechino, la Mela colonizza Shenzen, proseguendo l’approccio al secondo più grande mercato al mondo per non perdere terreno nei confronti della concorrenza locale

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Il più pericoloso concorrente di Apple non è Samsung ma Huawei. Il gigante cinese, con un piede stabile in Europa, è quello che più di altri si sta muovendo verso una rimodulazione dell’offerta smartphone, con dispositivi di tutto rispetto, che portano una ventata di innovazione assente altrove (pensiamo alle doppie ottiche co-ingegnerizzate da Leica). Per questo, più che continuare a lanciare prodotti pensati per il mercato occidentale, la multinazionale di Cupertino, da qualche anno, ha capito che la via migliore per mantenere intatta la fetta di utenti oltre la muraglia è quella di creare un ecosistema software-based, che contribuisca ad alleggerire i rapporti con il governo locale.

Seconda mossa

Per questo la Mela aveva annunciato, ad Agosto, l’apertura di un centro di ricerca & sviluppo a Pechino, indirizzato all’analisi dei trend nazionali ma anche alla finalizzazione di accordi con enti e università, per incentivare la cultura della creazione di applicazioni e del panorama mobile. A due mesi di distanza, Tim Cook ha reso noto, durante la Shenzhen Economic Daily, l’avanzamento della strategia che, nel 2017, porterà all’inaugurazione di una seconda struttura, questa volta a Shenzen. “Siamo entusiasti dell’apertura di un nuovo centro, dove il nostro team di ingegneri potrà lavorare più a stretto braccio con i partner e i produttori locali. Con una presenza a Shenzen e a Pechino, possiamo rafforzare il legame con i collaboratori in Cina, lavorando per supportare i talenti presenti nel paese” – ha detto Josh Rosenstock, portavoce di Apple.

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