I numeri di Google nella lotta alla pubblicità ingannevole

Google e l'algoritmo contro le bufale online

Google dichiara di aver cancellato ben 1,7 miliardi di pubblicità ingannevoli ma il numero degli annunci fraudolenti è in costante aumento

Google non solo sta conducendo una battaglia contro le false notizie, iniziativa portata avanti anche da Facebook e Snapchat, ma sta anche facendo tutto il possibile per eliminare la pubblicità ingannevole dal proprio motore di ricerca. Stando al suo ultimo rapporto sull’argomento l’azienda di Mountain View ha eliminato ben 1,7 miliardi di annunci fraudolenti o pericolosi nel 2016.

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Google ha introdotto nuovi strumenti per combattere la pubblicità ingannevole in tutte le sue forme e pare che i suoi sforzi siano stati ripagati. A 6 mesi dell’introduzione di nuove policy riguardo le pubblicità sui payday loans, ovvero quei prestiti a breve termine che diventano poi impossibili da restituire a causa degli elevati tassi di interesse, sono stati disattivati ben 5 milioni di questi annunci.

L’azienda di Mountain View ha anche eliminato 112 milioni di messaggi ingannevoli che imitano le notifiche del sistema operativo (trick to click) e 68 milioni di annunci riguardanti la vendita di prodotti illegali, ed in particolare farmaci. I primi sono in aumento del 600% rispetto al 2015 mentre i secondi del 17%. Sono stati anche rimossi 17 milioni di proposte di gioco d’azzardo che non rispettano le leggi locali, 80 milioni di pubblicità riguardanti prodotti e diete miracolosi e 7 milioni di annunci che cercavano di aggirare le policy di Google tramite diversi sistemi. Nei casi più gravi Big G non si è limitata ad eliminare i messaggi pubblicitari ingannevoli ma ha anche provveduto a sospendere dal suo motore di ricerca i siti che li promuovevano.

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Infine, Google è intervenuto anche su quei portali che hanno cercato di monetizzare con Adsense sulle spalle degli utenti. Di circa 550 siti sospetti esaminati dall’azienda di Mountain View ben 340 sono stati trovati a violare le sue policy e 200 di essi sono stati definitivamente cancellati dalla piattaforma di raccolta pubblicitaria.