Il divieto di Trump su Kaspersky è legge

La proposta è diventata legge: a tutti i sistemi militari e civili (di pubblico servizio) restano pochi giorni per disinstallare i software dei Lab e passare a soluzioni considerate più sicure

Lo aveva detto già a settembre: entro 90 giorni porteremo via dai computer del governo tutti i programmi sviluppati dai Kaspersky Lab. E ora Trump ha convertito l’ammonimento in legge. A partire da fine dicembre, non potrà più esservi a bordo dei sistemi militari e civili (di pubblico servizio) alcun software antivirus e di protezione a marchio dell’azienda russa, dopo l’inchiesta che ha tentato di dimostrare le connessioni tra la compagnia di Eugene Kaspersky e i servizi segreti di Mosca.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Stando alle indagini dei federali, gli hacker al servizio del Cremlino (così vengono definiti i tecnici di Kaspersky) lavoravano per sfruttare falle e vulnerabilità create ad-hoc nei programmi per spiare le mosse degli ufficiali americani e i segreti più reconditi delle agenzie governative, come la già ben discussa National Security Agency.

Cosa succede

A ottobre, Kaspersky ha confermato la presenza di un proprio antivirus sul computer di un impiegato della NSA dal quale sarebbero stati prelevati file classificati nel 2014. A causa di un malware, il programma era stato disattivato e reso inerme. Il codice sorgente del virus, ottenuto dai ricercatori russi, è rimasto negli archivi di Kaspersky per un po’ di tempo a scopo di analisi. Qui punta il dito Washington: chi ci dice che lo stesso malware non sia stato sfruttato dall’agenzia per rubare altri contenuti?

Quanto basta per convincere Donald Trump a bannare del tutto i software in questione dai terminali in uso al governo e agli uffici amministrativi sparsi per il paese. Il reparto tecnico della Casa Bianca supporterà il passaggio ad altri sistemi, riducendo al minimo il periodo di assenza di protezione di ogni singola macchina che usava le soluzioni dei Kaspersky Lab.

Leggi anche:  Veeam lancia il Data Protection Trends Report 2024

La risposta dei russi

Ecco il comunicato di Kaspersky a seguito della decisione di Trump: “Kaspersky Lab esprime profonda preoccupazione sulla Section 1634 del National Defense Authorization Act for Fiscal Year 2018. Tutti i software, inclusi diversi prodotti più diffusi nei network governativi rispetto a quelli di Kaspersky Lab, possono contenere vulnerabilità sfruttabili da parte dei cyber criminali. Il Congresso ha affrontato nel modo sbagliato questa vicenda e l’analisi delle policy federali sulla provenienza delle soluzioni IT per stabilire quali miglioramenti, se possibili, il Congresso potesse applicare alle attuali autorità legali e amministrative per la protezione dai network governativi. Invece, il Congresso ha preso di mira Kaspersky Lab solamente sulla base della posizione geografica del suo headquarter, comportando un danno considerevole e irreparabile per l’azienda, i suoi dipendenti e i partner situati negli Stati Uniti. Kaspersky Lab sta valutando se sia appropriato intraprendere alcuna altra azione per proteggere i propri interessi. Nel frattempo, Kaspersky Lab continua a dare la priorità alla protezione dei propri clienti dalle minacce informatiche, indipendentemente dalla loro origine e dallo scopo, e alla collaborazione globale con la comunità di sicurezza IT per combattere il cybercrime”.