L’AI di Google ha scoperto un esopianeta per la NASA

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L’intelligenza artificiale di Google ha individuato un nuovo esopianeta anche se inospitale. Per raggiungere questo traguardo ha dovuto analizzare i dati di centinaia di stelle raccolti dal telescopio Kepler

Google ha fatto passi da gigante nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Big G ha oggi messo la potenza di calcolo delle sue reti neurali al servizio della NASA per identificare nuovi pianeti simili alla Terra e che potrebbero possedere le caratteristiche fondamentali per ospitare la vita. Big G e l’agenzia spaziale statunitense, a cui è stato affidato il compito di riportare l’uomo sulla Luna dal Presidente Donald Trump, hanno scoperto un piccolo sistema solare composto da otto pianeti che ruotano attorno alla stella Kepler-90 distante ben 2.545 anni luce da noi. Uno di essi è un esopianeta ma purtroppo difficilmente sarà la casa di vita aliena.

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E’ stata l’AI di Google a scoprire l’ultimo componente di questo sistema solare che è stato poi battezzato Kepler 90i. L’intelligenza artificiale è stata prima addestrata a calcolare le variazioni di luminosità della stella Kepler-90 che sono il primo segnale del transito di un pianeta. La rete neurale ha quindi analizzato i dati relativi a ben 675 stelle raccolti dal telescopio Kepler prima di effettuare questa scoperta. L’AI ha inoltre dimostrato tutto il suo potenziale potendo identificare anche segnali disturbati con una percentuale di precisione del 96%. L’esopianeta ha un tempo di rivoluzione di appena 14,4 giorni e si trova a una distanza minore dalla sua stella rispetto a quella che separa la Terra dal Sole. “E’ roccioso e così caldo da essere inospitale per la vita”, ha spiegato Paul Hertz, direttore della divisione di astrofisica della NASA a Washington.

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L’evoluzione delle reti neurali sarà fondamentale per il prosieguo dell’esplorazione spaziale e in pochi anni questa tecnologia non potrà far altro che continuare a migliorare. L’AI sviluppata da DeepMind per Google ora è in grado di imparare senza nessun input da parte dell’uomo e una volta comprese le regole degli scacchi è riuscito a battere il campione del mondo di questo gioco tra i software senza mai perdere una partita. Cosa riuscirà a fare in futuro?