Che fine ha fatto AirPower di Apple

AirPower, il caricatore wireless di Apple torna in corsa

La base wireless che avrebbe dovuto semplificare i processi di ricarica di smartphone e Watch è stata rimossa dal sito web della Mela. Ecco perché

Presentata oltre un anno fa assieme al primo iPhone X, il dock di ricarica wireless, AirPower, avrebbe dovuto solcare i mercati internazionali in primavera. Purtroppo, problemi nella produzione ne avevano rimandato il debutto più in avanti, dopo l’estate. Eppure, ancora oggi, della basetta intelligente ancora nessuna notizia anzi, Apple l’ha persino rimossa dal suo Store. Il dubbio sorge dunque spontaneo: cosa è successo? A fare luce sulla questione ci prova Sonny Dickson, noto al pubblico del web per i numerosi leak su prodotti hi-tech.

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Secondo il ragazzo, che cita numerose fonti interne, il progetto ha incontrato più difficoltà del previsto, tanto da far pensare all’azienda di Cupertino di eliminarlo definitivamente dal catalogo, qualora l’ultimazione richiedesse tempo e costi non previsti in partenza. Ricordiamo che a settembre del 2017 Apple non aveva parlato di prezzi, anche se online il dispositivo era apparso sui siti di alcuni rivenditori intorno ai 290 dollari, un cartellino decisamente gonfiato rispetto ai 199 dollari attesi.

Cosa succede

Tornando a Dickson, il report elenca diversi problemi chiave che Apple sta presumibilmente affrontando per quanto riguarda AirPower. Tra i tanti, un difetto nella gestione del calore, ritenuto il più grande ostacolo dall’azienda. “Attualmente il dispositivo si riscalda troppo – spiega Sonny – causando un rallentamento nelle prestazioni, fino a bloccare del tutto il processo di ricarica quando la temperatura diventa molto elevata”. Altre problematiche interessano la corretta comunicazione tra base e smartphone/smartwatch, l’andamento costante della ricarica e possibili interferenze.

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Insomma, c’è la preoccupazione che Apple possa finire per accantonare indefinitamente il tappetino. Detto questo, Dickson mette in evidenza la possibilità che AirPower possa essere rimesso al centro di un lavoro di progettazione da zero, con il risultato di un design differente che risolva le difficoltà incontrate sinora. C’è da dire che, per fortuna, i brand di terze parti si sono mossi a tempo debito per produrre le loro versioni di AirPower. Tra questi molti marchi cinesi che, seppur con qualità non paragonabili a quelle di Cupertino per materiali e tecnologia, offrono repliche molti simili e, almeno finora, funzionali al loro obiettivo.

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