Perché Porsche ha investito 80 milioni di dollari in WayRay

Porsche ha investito 80 milioni di dollari in WayRay
Porsche vuole portare la realtà aumentata a bordo di ogni automobile

Arriva dalla Svizzera la promessa di un’auto più hi-tech per tutti grazie a un display AR installato sul parabrezza

Auto che si guidano da sole, elettriche, persino volanti. Tutte innovazioni che arriveranno prima o poi ma che oggi sembrano ancora molto lontane. Ci prova Porsche ad avvicinare un po’ il futuro grazie a una scommessa da 80 milioni di dollari. Si tratta di WayRay, una compagnia svizzera in cui il gigante automotive ripone ben più di una speranza. Il motivo? L’azienda vuole portare la realtà aumentata a bordo di ogni automobile, tramite soluzioni che già esistono e che non dovrebbe essere così difficile integrare su un veicolo tradizionale.

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Fondato a Zurigo nel 2012, WayRay sviluppa principalmente degli occhialini AR da utilizzare in vari ambiti industriali, sempre professionalmente. Nell’ultimo periodo, il focus si è spostato nel campo delle auto. È bastato avviare un solo progetto perché la svizzera attirasse su di sé le mire di assoluti big del settore. Porsche infatti non è la sola ad aver investito su WayRay; assieme a lei si sono fatte avanti Hyundai, Alibaba, China Merchants Capital, Jvckenwood e il Consortium of Sovereign Wealth Funds, che insieme hanno dato vita a un round cospicuo di finanziamento.

Quale scopo

Ma, nella pratica, in cosa si traduce il lavoro di WayRay? L’obiettivo è montare al posto del classico parabrezza un sostituto che presenta un’area attiva, cioè dalla quale è possibile ottenere informazioni avanzate sullo stato del veicolo, sul tragitto e altri dati utili alla guida. Soluzioni del genere oggi esistono già ma peccano tutte di qualità e reali funzionalità. Tramite un proiettore sul cruscotto, collegato a un paio di sensori dentro e fuori il veicolo, l’HUD può diventare più interessante di quanto lo sia adesso, soprattutto in termini di visibilità. Ad esempio, con le tecnologie di WayRay, icone e menu abbandonano la scala di grigi per assumere forme e contorni colorati, con un’esperienza simile a quella che si ha con gli HoloLens di Microsoft.

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La differenza qui è che non vi è bisogno di indossare nulla perché le animazioni sono già integrate nel vetro principale dell’auto, che fa semplicemente da proiettore azionabile in maniera automatica o manuale, a seconda delle necessità. Difficilmente vedremo presto la tecnologia sulle automobili in commercio, non tanto per motivi tecnici quanto di sicurezza. Chi può dire se il sistema non distragga troppo il guidatore? In che modo si eviterà di sovrapporre le immagini alla strada così da non creare un caos eccessivo? Domande a cui WayRay dovrà rispondere, con la consapevolezza di avere dalla sua una base economica di ricerca e sviluppo per niente banale.