Samsung prepara il Note 20 prima del Fold 2

Samsung prepara il Note 20 prima del Fold 2

Un evento è atteso per il 21 agosto con disponibilità di vendita lo stesso mese mentre la nuova generazione di flessibili arriverà più in avanti

Ci aspettavamo che Samsung annunciasse il suo Galaxy Note 20 il 5 agosto ma ora abbiamo un’idea più chiara di quando sarà effettivamente in grado di mettere in scena l’evento Unpacked della seconda metà dell’anno, ovviamente solo in forma virtuale. Il 21 agosto è il giorno più probabile per l’arrivo della serie di telefonini professionali, non i soli protagonisti a quanto pare.

Questo secondo Max Weinbach, che ha affermato come la produzione dei Note 20 (formato classico e Plus) dovrebbe iniziare tra tre o quattro settimane per un arrivo concreto sul mercato per la fine di agosto, ovvero qualche giorno prima, se non proprio il medesimo, della presentazione. Ciò significherebbe una data di uscita simile a quella del Galaxy Note 10 dell’anno scorso, suggerendo che non vi sarà alcun ritardo.

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Spazio per il Fold 2 e Galaxy Z Flip 5G

Detto questo, Ross Young (altro leaker seriale) ha confermato su Twitter che il Galaxy Note 20 Plus o Ultra potrebbe essere ritardato un po’ a causa della tecnologia del pannello che dovrebbe usare, tale da consentire una frequenza di aggiornamento regolata dinamicamente. In ogni caso, quella del 21 agosto sarà anche l’occasione per vedere la next-gen di modelli pieghevoli, i Galaxy Fold 2 e Galaxy Z Flip 5G. È probabile che questi due telefoni vengano annunciati nello stesso evento, ma le fonti sopracitate concordano sul fatto che quasi certamente i foldable non entreranno in produzione prima della fine di agosto.

Questa è ovviamente solo una voce, quindi la prenderemmo con la giusta quantità di dubbio, ma potrebbe essere che Samsung abbia pensato bene di non sovraccaricare la propria catena di fornitura e distribuzione, sia per i conosciuti motivi legati alla pandemia e ritardi connessi sia per una questione strategica: lanciare troppi terminali nello stesso momento rischia di creare una vera confusione tra i consumatori, che spesso non fa bene ai ricavi.

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