“App Store”, anche Amazon può usarlo

Un giudice statunitense ha considerato illegittima l’accusa di pubblicità ingannevole lanciata da Apple nei confronti di Amazon

Il termine “App Store”non è esclusiva di Apple. A decretarlo è stato il giudice della corte distrettuale di San Francisco, Phyllis Hamilton, che ha archiviato le accuse lanciate da Cupertino nei confronti di Amazon.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

La vicenda

Apple aveva fatto causa ad Amazon per l’uso improprio del termine “App Store” l’anno scorso. Cupertino affermava che il sito di e-commerce aveva utilizzato il proprio marchio per attirare impropriamente gli sviluppatori al fine di migliorare l’esperienza del proprio tablet Kindle. Da queste considerazioni è partita la causa per falsa pubblicità, infrazione di marchio e concorrenza sleale. Il giudice Hamilton ha però deciso che Amazon non ha attuato nessuna pubblicità sleale in quanto Apple non è risucita a dimostrare le proprie affermazioni

Una sconfitta per Apple

L’azienda guidata da Tim Cook può dire di aver risolto a suo favore qualche causa contro Samsung, la sua acerrima rivale in tribunale, ma non può dire lo stesso di Amazon. Qualche tempo fa la Commissione Europea aveva accettato le proposte di Apple che eliminavano di fatto il cartello da lei costituito con altri quattro editori del continente nel mercato degli e-book. Questa decisione, che non riguardava direttamente Amazon, ha comunque favorito il sito di e-commerce.

Leggi anche:  Amplificare il valore: come le aziende possono avere successo nel 2023