Da maxi sequestro a buco nell’acqua: 46 siti pirata tornano online

La Gdf ha ritirato il provvedimento di blocco a 46 siti pirata, che sono tornati online aggirando la barriera di accesso ai DNS

Settimana scorsa la Guardia di Finanza ha effettuato la più grande operazione di sequestro di siti pirata mai avvenuta in Italia. Oggi molti di questi portali sono tornati operativi. Come era già stato ventilato, il provvedimento è stato revocato a causa di alcuni portali che convidevano gli stessi indirizzi IP ma non erano implicati in nessuna attività illegale.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Blocchi troppo leggeri e pirati li aggirano

Le autorità hanno segnalato il problema agli operatori telefonici che hanno agito in diversi modi a seconda della situazione. Ad alcuni dei portali incriminati il blocco è stato totalmente rimosso mentre ad altri è stato disabilitato l’accesso DNS, rendendo di per sé molto facile aggirare il provvedimento. Bisogna infatti ricordare che la modifica dei DNS da parte degli utenti non illegale. “Questo dimostra che i blocchi sono inutili o dannosi. Piuttosto, bisognerebbe fare come negli Usa, con la tecnica del “follow the money”: colpire non i siti ma le vie di finanziamento dei loro gestori”, ha osservato l’avvocato Fulvio Sarzana.

Leggi anche:  Facebook, il rivale di Twitter arriva domani