David Cameron inizia la sua guerra alla pornografia

Il Premier britannico lancia un ultimatum ai motori di ricerca sull’eliminazione dei contenuti pornografici: “Voi avete il dovere di agire ed è un dovere morale”

Il Primo Ministro britannico David Cameron ha iniziato la sua personale crociata contro la pornografia. Google, Bing e Yahoo!, che ha recentemente acquisito Xobni, sono accusati di non fare abbastanza per eliminare i contenuti di “natura criminale” dalla Rete. Il Premier del Regno Unito lancia un ultimatum: se i motori di ricerca non faranno qualcosa al più presto ci penserà il suo Governo. Qualche tempo fa l’Islanda ha scelto la stessa linea dura adottata da Cameron chiedendo ai propri cittadini se bandire definitivamente la pornografia sul web.

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Cameron: “Avete il dovere di agire ed è un dovere morale”

“Ho un messaggio molto chiaro.” – afferma Cameron rivolgendosi ai motori di ricerca – “Voi avete il dovere di agire ed è un dovere morale. Ho già sollecitato un rapporto (…) se in ottobre non ci saranno progressi o le cose procederanno lentamente bene, ve lo dico sin da adesso, noi stiamo studiando le opzioni legislative per forzarvi all’azione”. Per il Premier britannico i big delle ricerche online non possono più scusare il loro immobilismo sostenendo che è impossibile risalire agli autori dei contenuti degradanti che danneggiano i bambini e influiscono “sull’atteggiamento e sulle aspettative che essi avranno sul sesso”. I motori di ricerca hanno quindi il dovere di utilizzare tutte le loro risorse nella lotta alla pornografia compresi “i più grandi cervelli di cui dispongono”.

La pornografia e la Rete

I big del web in realtà hanno iniziato già da tempo una personale lotta ai contenuti pornografici e violenti. Google ad esempio ha creato un database di immagini pedopornografiche al fine di favorirne l’eliminazione. I più impegnati in questa battaglia sono i social network. Facebook sta rivedendo i suoi criteri per l’individuazione di contenuti violenti, LinkedIn ha eliminato la escort dalle sue professioni, l’app Vine di Twitter è diventata vietata ai minori a causa dei troppi video hard in essa contenuti e sia Pinterest sia Tumblr hanno deciso di rendere inaccessibili le immagini troppo spinte.

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