E-cig: boom di vendite online di ricariche alla marijuana

Dalle stime dell’Istituto Superiore di Sanità, oltre 100mila italiani utilizzano ricariche alla marijuana acquistate su Internet per le sigarette elettroniche

Mentre tabaccai e operatori delle e-cig si scontrano sulla tassa del 58,5% imposta sulle sigarette elettroniche, in Italia si registra il boom di ricariche liquide alla marijuana, di cui è stata scoperta la causa della cosiddetta fame chimica. In un incontro organizzato dall’Istituto superiore di Sanità si stima che siano circa 100mila le persone nel nostro Paese che comprano su Internet ricariche a base di cannabis. Questi prodotti sono potenzialmente nocivi perché non sono sottoposti a controlli rigorosi. Negli Stati Uniti esiste già una sorta di spinello hitech chiamato Cannacig, che però è acquistabile soltanto negli stati degli USA dove la marijuana è legale.

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Le e-cig sono pericolose?

All’incontro organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità si è anche discusso sulla pericolosità delle e-cig. L’ex ministro della Sanità Umberto Veronesi è convinto che le sigarette elettroniche non siano cancerogene ma il direttore del dipartimento di Sanità pubblica del policlinico romano Agostino Gemelli, Walter Ricciardi, è molto più cauto al riguardo.

“Continuano ad esserci dubbi sull’efficacia a lungo termine per smettere di fumare e sulla sua efficacia rispetto ad altri analoghi sistemi utilizzati allo stesso fine, come cerotti e spray”, ha sottolineato l’esperto. Inoltre, continua Ricciardi, sono “pochi gli studi su pericolosità e rischi” e quindi è necessaro un “monitoraggio continuo, ricerca e maggiore informazione per consumatori e venditori”.

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