Esplode una supernova, l’ICRA di Roma lo sapeva già

Il team di astrofisici diretto dal Prof. Remo Ruffini ha previsto con 15 giorni di anticipo l’esplosione di una supernova lontana 4 miliardi di anni luce dalla Terra. Non era mai successo

L’International Centre for Relativistic Astrophysics (ICRA) con base all’Università la Sapienza di Roma è stato il primo a prevedere con largo anticipo uno dei fenomeni più importanti che avvengono nell’Universo, l’esplosione di una supernova. Il team di studenti e ricercatori guidato dal professor Remo Ruffini ha previsto con 15 giorni di anticipo il collasso di una stella morente. Non era mai successo nella storia dell’astronomia. Qualche tempo fa, il telescopio Very Large Telescope ha raggiunto un altro primato: fotografare la nascita di un pianeta.

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Una previsione azzeccata

La supernova faceva parte di un sistema binario nella costellazione del Leone, distante 4 miliardi di anni luce dalla Terra. Quando la stella morente è esplosa, la massa in eccesso ha colpito la sua compagna che si è trasformata in un buco nero. Il fenomeno ha prodotto l’emissione di raggi gamma (GRB), che sono stati rilevati dall’ICRA il 27 aprile scorso. L’intuizione del team italiano è stata quella di capire che il rilascio dei GRB era un segnale dell’esplosione della supernova. Tenendo conto dell’evoluzione dell’astro, i ricercatori hanno calcolato che il fenomeno sarebbe stato rilevato esattamente 15 giorni dopo. La conferma è arrivata puntale come segnalato dal Gran Telescopio Canarias (GTC). Le tempistiche per quanto riguarda i fenomeni astrali sono in realtà falsate. La stella non è realmente esplosa ieri notte ma 10 miliardi di anni fa, lasso di tempo impiegato dai raggi gamma per raggiungere la Terra.

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“È un eccezionale risultato, inedito nella storia dell’astrofisica che non solo premia il talento dei ricercatori italiani ma anche indica al nostro Paese la giusta via da seguire: investire nella ricerca”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza.