IBM, la sfida dei social

“IBM business connect”: un evento a Milano per sottolineare come oggi le aziende non possano fare a meno di rapportarsi con i social media, in uno scenario di crescenti interazioni che passa anche attraverso mobile computing, cloud, big data e analytics

Non la classica platea di persone più o meno interessate ad ascoltare interventi da un palco in fondo alla sala. Ma una grande piazza organizzata in isole, sotto le suggestive volte liberty del Palazzo del Ghiaccio di Milano, per favorire al massimo l’attenzione e soprattutto l’interazione “social”, e circondata da “solution center” con demo interattive da seguire in base agli interessi specifici. Ecco quindi che già dal layout dell’evento si capiva come la giornata organizzata da IBM il 23 maggio aveva qualcosa di speciale: la volontà netta di sottolineare come quella che viviamo è ormai un’epoca di grande trasformazione, che vede in primo piano i nuovi paradigmi imposti dai social media e dal mobile. L’idea di fondo è che i social media e il ruolo svolto dai consumatori siano fenomeni strettamente collegati e, come tali, in grado di alimentarsi gli uni con gli altri contribuendo a generare una mole crescente di dati. E mentre il mobile computing si afferma sempre più come nuovo modello di consumo dell’IT, richiedendo la scalabilità e la flessibilità che solo il cloud può offrire, le soluzioni di business analytics forniscono strumenti capaci proprio di trasformare le informazioni complesse in quella conoscenza che costituisce oggi la risorsa più preziosa.

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Sempre più smart

A introdurre i temi della giornata ci ha pensato Paolo Degl’Innocenti, vice president software IBM Italia, intervenendo al posto di Nicola Ciniero, numero uno in Italia di Big blue, trattenuto altrove per “impegni corporate”. “Quello di oggi è un evento unico, caratterizzato tra l’altro dal fatto che riunisce manager di aziende attive in molteplici ambiti e soprattutto provenienti da funzioni trasversali, dal marketing manager al responsabile finanziario al top manager, con esperienze professionali diverse – ha esordito Degl’Innocenti -. Non a caso, l’evento si chiama ‘business connect’, proprio per sottolineare lo spirito di voler mettere insieme diverse conoscenze, sempre nel segno della collaborazione. Anche la giornata di oggi si inserisce nel solco dello smarter planet, il concetto che abbiamo iniziato a introdurre più di cinque anni fa e che oggi è sempre più pervasivo, e che vede una crescente convergenza fra big data, cloud, mobile computing e social”.

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Il crescente ruolo dei social nella trasformazione in atto è stato analizzato da Erik Qualman, l’esperto di “socialnomics”, come ha definito lui stesso in un libro l’attuale economia dei social media (“Socialnomics, la nuova economia dei social media”, del 2010), dando numerosi spunti di riflessione, sottolineando per esempio che i social media costituiscono oggi la principale attività nel web, e che questa rivoluzione porterà alla scomparsa entro dieci anni del 40% delle attuali aziende presenti nella classifica Fortune 500. Le implicazioni, secondo Qualman, sono chiare: “Non si tratta di scegliere se usare o meno i social media, ma come farlo”, anche perché ormai lasciamo ovunque la nostra “impronta digitale, che sono le nostre tracce online, mentre l’ombra digitale è quello che gli altri pubblicano su di noi online”. La ricetta? “Listen, interact, react and then sell”, cioè ascoltare, interagire, reagire e quindi vendere, in un loop continuo che costituisce il modo migliore per trarre valore dai social media, cioè utilizzarli per creare relazioni sempre più dirette con i clienti di riferimento.