L’Antitrust UE perquisisce le sedi degli Internet provider, c’è anche Megaupload

Da ieri le sedi di Deutsche Telekom, Orange e Telèfonica sono state perquisite dai rappresentanti dell’Antitrust europeo. L’indagine dovrebbe riguardare i rapporti fra i content provider e gli operatori Tlc

L’Antitrust dell’Unione Europea dal 9 luglio sta ispezionando le sedi di alcuni grandi operatori di telecomunicazioni del continente. Tra questi figurano Orange, che mira di espandersi anche in Italia, Deutsche Telekom e Telèfonica, che stanno sviluppando smartphone rispettivamente dotati di Ubuntu OS e Firefox OS. Al momento Telecom Italia, che analizza le espressioni facciali degli utenti mentre guardano gli spot televisivi, non sembra far parte dell’elenco delle aziende sottoposte ad indagine preliminare.

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Cosa vuole sapere l’Antitrust?

I motivi delle perquisizioni non sono chiari ma un paragrafo della nota ufficiale rilasciata dall’Antitrust lascia intendere qualcosa. “La connettività Internet consente agli operatori di mercato di connettersi alla rete in modo da poter fornire i loro servizi o prodotti al dettaglio.” – si legge nel documento – “Questo servizio è cruciale per il funzionamento di Internet e per la capacità degli utenti finali di accedere a contenuti online con la necessaria qualità di servizio, indipendentemente dal luogo del fornitore”.

In sintesi l’Autorità UE sembra voglia chiarire come gli operatori di Tlc abbiano gestito i rapporti con i content provider. Si può quindi ipotizzare che l’operazione sia legata alle recenti indagini che hanno coinvolto anche Apple, Google e Android.

C’entra anche Megaupload?

Il quotidiano francese LeFigaro ipotizza invece che il provvedimento sia partito a causa della diatriba fra Cogent e gli altri Internet provider. Nel settembre 2012 l’Antitrust francese aveva concesso ad Orange di richiedere un bonus a Cogent per il traffico di interconnessione scambiato. Questo infatti sarebbe stato decisamente a favore dell’operatore americano grazie al suo partner Megaupload, ora disponibile anche per Android. Recentemente Cogent ha deciso di rivolgersi all’Antitrust UE per ribaltare la sentenza e le perquisizioni sarebbero una naturale conseguenza di questa iniziativa.

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