La NSA spiava i siti hard nella lotta al terrorismo

Nuovi documenti di Edward Snowden affermano che la NSA ha spiato la visione di contenuti pornografici in Rete di alcuni leader musulmani radicali per screditarli

Nel giorno in cui gli Stati Uniti hanno deciso di non incriminare il fondatore di WikiLeaks Julian Assange, arrivano altre indiscrezioni sul caso Datagate. Nuovi documenti del whistleblower Edward Snowden confermano che la National Security Agency (NSA), che ha creato un malware apposito per lo spionaggio, ha spiato le attività online, ed in particolare la visione di siti pornografici, di sei esponenti dell’Islam radicale al fine di minarne la credibilità.

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Porno per ricattare possibili terroristi

Nei documenti pubblicati dall’Huffington Post si afferma che “i leader radicali appaiono particolarmente vulnerabili dal punto di vista della loro autorevolezza quando il loro comportamento privato non è coerente con il loro comportamento pubblico”. La NSA, che ha monitorato i server di Yahoo! e Google, ha quindi pensato di sfruttare i vizi online di queste persone, come la “visione di materiale online sessualmente esplicito” e “l’uso di un linguaggio persuasivo sessualmente esplicito nel comunicare con giovani e inesperte ragazze”, per screditarli agli occhi dei loro seguaci. Nei documenti emerge che i sei leader spiati, di cui non è stato rivelato il nome, non sono mai stati implicati in atti di terrorismo.

“Senza entrare in merito alle singole persone, – ha spiegato Shawn Turner, portavoce della NSA – non dovrebbe sorprendere che il Governo USA utilizzi tutti gli strumenti legali a nostra disposizione per ostacolare gli sforzi di potenziali terroristi che tentano di fare del male alla nostra Nazione e di radicalizzare altri spingendoli alla violenza”.

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